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Raccontare, raccontarsi e consigliare! Rachele Eusepi mette mano al suo vissuto e si apre ai lettori.

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mercoledì, Dicembre 11, 2024

È con linguaggio schietto, immediato e senza filtri che Rachele Eusepi si rivolge per la seconda volta ai suoi lettori chiedendo garbatamente attenzione e consenso. Le sue argomentazioni, spesso accompagnate da colorite affermazioni e ripetuti avvertimenti, sono espresse con l’intento di raccontare di sé, delle sue esperienze, emozioni e sensazioni. Con fare svelto, seppure pensato per essere incisivo l’autrice del testo ‘Vita, Avventure, disavventure e consigli molto sinceri (non sono una psicologa)’, edito ad ottobre 2024 da Collettivo Editoriale, si rivolge ai lettori in modo onesto spingendo sull’acceleratore per incitare a vivere una vita migliore, serena e priva di condizionamenti.

Il resoconto dettagliato delle sue esperienze di vita, la condizione di disabilità che l’accompagna dalla nascita, la solitudine, l’incontro con un mondo ostile e pieno di barriere e la difficile apertura agli altri rappresentano solo alcuni dei molteplici aspetti che il libro di Rachele racconta. Con il passaggio dalla sofferta delusione per i primi amori alla tristezza delle riflessioni a seguire, dalle conseguenze di insensati stili di vita alla voglia di cadere e rialzarsi, l’autrice accompagna il lettore in un incalzante susseguirsi di eventi che sfociano, senza pretesa, in consigli utili per tutti.

(Non sono una psicologa!)

L’amicizia, la bellezza, l’emotività e l’amor proprio si accompagnano al bisogno di autostima, contrapposto alle critiche, alla voglia di gestire lo stress attraverso semplici atti quotidiani e alle pratiche di gentilezza da mettere in atto per rispettare l’altro. Soprattutto, sono gli inviti alla ricerca della positività e allo star bene che prevalgono tra i consigli in rapida successione, il desiderio di uscire e d’incontrare gente, la calma e l’ascolto, la sincerità e la fedeltà all’essere se stessi.

Ancora una volta, scrivendo di sé come persona con disabilità, Rachele si addentra tra gli avventurosi inconvenienti della vita di tutti i giorni scegliendo il tono scanzonato del ‘diario’. Sa essere ironica e pungente così che l’incontro conflittuale con il mondo, la scuola, il quartiere e le visite mediche sono occasioni per esprimere stimolo, fastidio e paura. Per nulla intimorita, l’autrice comunica con i lettori con una modalità gergale propria ma mai sopra le righe, dettagliata eppure sfuggente e con quella immediatezza che pare rimanere per sempre fissata in chi legge.

I litigi familiari, i conflitti intergenerazionali, comuni a tutte e tutti, impattano sulla vita di Rachele e i mancati stimoli che lamenta si evolvono con il passare degli anni generando una forza intensissima che scatena la voglia di fare da sola. Il desiderio di autonomia si fa allora strada come nella natura delle cose, affronta e supera gli ostacoli oggettivi e le paure familiari, si fa largo tra l’ignoto, scalza le resistenze personali e si proietta lontano, verso i legittimi desideri di una giovane di nemmeno trent’anni. Rachele viaggia in solitaria, organizza gli spostamenti affinché siano possibili ed autonomi, raggiunge i luoghi desiderati, studia e interroga se stessa e, forse, placa quella voglia di ‘volare’ a lungo inespressa.

Gli ex e l’amore cercato

Sono molti i passaggi del libro che affrontano i rapporti con gli ex amori. Rachele non si fa affatto problemi e racconta gli incontri, gli scontri, le intese e gli abbandoni come fossero pasto quotidiano indigesto. Le descrizioni sono spesso crude a tal punto da lasciare interdetti i lettori: i giovani ex manifestano attenzione non continuativa verso le sue esigenze e il rispetto viene spesso meno. La rabbia prende potere, si alterna ad una riflessione composta e lascia spazio alla delusione evidenziando la difficoltà, all’interno della coppia, di comunicare in modo maturo ed efficace. Le confidenze che l’autrice affida ai lettori rimandano l’idea di un mondo giovanile rivolto sempre più alla messaggistica e alle piattaforme social-media che, sì, consentono loro di approcciare un flusso di contenuti ma che in alcun modo soddisfano il bisogno di crescere emotivamente.

All’autrice, che ha utilizzato in questo suo libro lo scritto liberatorio come mezzo per raccontare e raccontarsi, va il merito di essersi messa in gioco per contrastare la povertà verbale e narrativa che oggi impedisce a moltissimi giovani e giovanissimi di riflettere su se stessi ed esprimere le proprie emozioni. È solo attraverso le relazioni con il mondo circostante, con la gente, con la natura, con l’amore per gli altri, proprio come consiglia Rachele ai suoi coetanei, che è possibile superare i modelli effimeri veicolati dall’uso prevalente dei social media. L’invito che leggiamo tra le righe è quello che spinge l’autrice ad affrontare le fragilità e le paure e a riconoscersi come essere esistente e pensante piuttosto che cedere al solo apparire.

Gli esordi autobiografici

‘Sono diversamente abile ma non lo dite a nessuno’, questo il titolo del primo libro di Rachele Eusepi, pubblicato nel gennaio del 2024 da Book Sprint Edizioni: emarginazione, solitudine, rabbia e conflitto sono situazioni ed emozioni presenti insistenti tra le pagine. Il desiderio di essere sincera e ironica, scanzonata e simpatica è però presto confermato dall’intento di alleggerire il suo animo in perenne contrasto e trasmettere serenità ai lettori. In quel caso, le descrizioni autobiografiche, la nascita a Palestrina, l’individuazione e la gestione della disabilità, la frequenza scolastica e le prime amicizie, le turbolenze adolescenziali e i conflitti intergenerazionali occupano le pagine del libro senza tuttavia oscurare l’energia positiva che circola.

L’incoraggiamento ad uscire allo scoperto tralasciando timidezza e remissione, trasmesso da Rachele alle giovani e ai giovani con disabilità, fa emergere una maturità di pensiero e una lucida attitudine che lasciano ben sperare sul superamento delle difficoltà esistenti e su quelle emergenti.

Brevi note biografiche

Nata a Palestrina nel settembre del 1995, Rachele Eusepi si è presto trasferita a Roma con la famiglia. Al termine della scuola ha intrapreso un corso di assistenza all’infanzia e svolto diversi tirocini negli asili nido del Municipio di appartenenza, è stata baby-sitter e ha inoltre svolto delle sostituzioni nel portierato del suo palazzo.

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