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Protocollo Polizia-Garante a tutela degli ‘under 18’

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Protezione, prevenzione, punizione sono, secondo il ministro dell’Interno e il vice premier Angelino Alfano, le 3 ‘P’ alla base della tutela dei diritti. Lo ha ribadito questa mattina alla Scuola superiore di Polizia in occasione della firma del ‘Protocollo d’intesa per la tutela e la protezione dei diritti degli adolescenti’, siglato dal capo della Polizia Alessandro Pansa e dal Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora. Gli interventi sono stati coordinati dal giornalista Alberto Matano. Il tavolo di lavoro per la definizione del protocollo è stato coordinato dal vice capo vicario della Polizia Francesco Cirillo

Bullismo on line, minori e criminalità, in veste di autori, vittime o testimoni di reati, minori e immigrazione, come nel caso dei minori stranieri non accompagnati, sono alcune delle tipologie di casi presi in considerazione dal protocollo, messo a punto per facilitare, attraverso lo scambio di conoscenze, esperienza e buone prassi tra Polizia e Garante, l’incontro tra Forze dell’ordine e bambini o adolescenti coinvolti in queste situazioni.

L’accordo siglato oggi, ha spiegato Pansa, «suggella un percorso che viene da lontano e rappresenta un grande passo in avanti, si mettono a disposizione conoscenze specifiche di chi ha le competenze per l’approccio con i minori. Ci consentirà di mantenere più elevata e adeguata la capacità di risposta delle Forze dell’Ordine alle istanze che vengono dal mondo giovanile». Lo slogan che ha accompagnato questo percorso, ha aggiunto Cirillo, è ‘Con i bambini nel cuore’. Forse anche per questo il ministro ha proposto di «dedicare questo protocollo a Cocò», il bambino di 3 anni ucciso domenica scorsa insieme al nonno a Cassano Ionio (Cosenza).

Il protocollo è anche «un’iniezione positiva di valori e rispetto della legalità», ha sottolineato Spadafora, ricordando a questo proposito che la sua efficacia è molto legata alla sua diffusione sul territorio.

Il documento recepisce molte delle segnalazioni e richieste provenienti delle associazioni che lavorano con bambini e adolescenti, inputs raccolti da istituzioni e Forze dell’ordine. «Ci si è resi conto», ha detto Alfano, «che il diritto alla serenità dell’infanzia e dell’adolescenza va tutelato non solo all’interno della famiglia ma anche all’interno della società: le istituzioni devono essere presenti affinché non ci siano interferenze per un’infanzia serena». In questo percorso aiuta, ha ricordato il ministro, «la grande fiducia di cui godono le Forze dell’ordine che «sono in testa alla classifica di fiducia dei cittadini, meritata e ricambiata anche dalle Istituzioni».

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