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Professione Nonni di Laura Cugini

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nonno e nipoteIQ. 17/09/2013 – Buongiorno cari dolcissimi colleghi nonni, anche oggi si presenta una giornata abbastanza faticosa con le mie nipotine ma sempre molto divertente, ieri mattina ho avuto Gaia con me tutta la mattina e le ho insegnato a tenere bene i colori in mano.

Dovevate vedere con quale impegno scarabocchiava il quaderno che le avevo messo a disposizione, poi ogni tanto si girava a guardarmi certa della mia approvazione, ma non è durata molto tempo, ad un certo punto ha preso i colori ed ha iniziato a gettarli per terra.

A quel punto la cosa più conveniente per me è stata quella di toglierla dal seggiolone e farla giocare con Topolino, un magnifico pupazzo parlante molto colorato, ma che dice molte parole e questo per i bimbi è importante, devono ascoltare e bisogna parlare scandendo bene le parole affinchè i suoni giungano loro in modo corretto.

Inutile stare davanti ad un bambino impegnandoci a fare i pagliacci, è sciocco e controproducente, il bambino ripete solo la parte finale di ogni parola che sente, pertanto non dobbiamo mai e dico mai parlare noi stessi quella lingua definita “bambinese”, metteremmo i nostri nipotini nella condizione di capire e ripetere un quarto di ogni parola, avremo risultati pessimi.

Il nostro atteggiamento deve essere sempre lo stesso e fin dal primo giorno che ci vengono affidati, noi nonni abbiamo l’obbligo di migliorare e facilitare l’apprendimento e non peggiorarlo.

Pertanto dolcissimi colleghi nonni, mi raccomando quando vi rivolgete ad un bimbo piccolo, se voi dite “acqua” e lui o lei ripete “aua” ciò non significa che la volta successiva siete autorizzati a chiamare l’acqua come l’ha chiamata il nipotino, cosi peggiorereste il suo modo di parlare posticipando di gran lunga la sua normale dizione.

Io lo ammetto, sono una gran chiacchierona, ma Lauretta gia dal primo anno di asilo riceveva i complimenti dalla maestra per come si esprimeva a tre anni, fare i nonni non significa che quando un nipote ripete male, lasciamo perdere tanto “poi imparerà”, dobbiamo insistere invece per farlo parlare correttamente, anche perchè questo ci permetterà nel giro di pochissimo tempo di avere un piccolo uomo o una piccola donna a tenerci compagnia e non un eterno bambino che parla male e si fa fatica a capire cosa dice.

Trovo che la naturalezza sia l’elemento fondamentale per approcciare i bambini fin dall’inizio, tanto le persone da seguire se le scelgono loro e vi accorgerete presto che parlando correttamente, i nipotini vi apprezzeranno molto di più, vi lascio al vostro fantastico lavoro di nonni e torno al mio, inviandovi sempre un grosso abbraccio virtuale.

nonna ciona

 

 

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