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I prefetti importanti per una società in crisi e frammentata

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Il ministro dell’Interno ha incontrato nel capoluogo pugliese il nuovo prefetto Nunziante. «Considero il prefetto il soggetto istituzionale di ultima istanza quando imprenditori, cittadini e corpi intermedi non hanno più dove bussare, e si rivolgono al prefetto»

Il ministro Alfano (a dx) e il prefetto Nunziante«In questa società in crisi e frammentata, il prefetto mantiene un ruolo assolutamente importante». Lo ha sottolineato il ministro dell’Interno Angelino Alfano partecipando a Bari ad un incontro con il nuovo prefetto Antonio Nunziante.

Il ministro partecipa poi alla Fiera del Levante del capoluogo pugliese ad una convention con ministri e sottosegretari sul tema del Sud.

«Io ho considerazione dei prefetti, una considerazione – ha detto Alfano – che nasce dalla circostanza che considero il prefetto il soggetto istituzionale di ultima istanza quando imprenditori, cittadini e corpi intermedi non hanno più dove bussare, e si rivolgono al prefetto».

«Ecco perchè – ha continuato – io difendo l’istituzione della prefettura. Comincia una fase per questa prefettura, in cui le soddisfazioni sia dal punto di vista dell’ordine pubblico, sia dal punto di vista della gestione delle vicende di crisi del territorio, avranno una guida capace di esprimere ciò che questa comunità desidera».

«Ci preoccupa l’incremento della criminalità giovanile: se tanti giovani decidono di darsi al crimine vuol dire che vi è un aspetto educativo ancora da rafforzare nel nostro Paese. A maggior ragione nel Sud d’Italia ed è anche un altro aspetto da curare, cioè quello economico. Più forte è la crisi, più è normale che i giovani si dedichino al crimine. Noi dobbiamo puntare sul lavoro, sul superamento della crisi economica per riuscire anche ad arginare i fenomeni di reclutamento di criminalità giovanile».

«Io e il prefetto ci siamo detti una cosa molto importante e cioè che i principali clan hanno visto la decapitazione dei loro vertici, che stanno tutti nelle patrie galere – ha aggiunto il ministro – Anche l’arresto di Misceo di ieri ha determinato il fatto che i clan baresi devono sapere che lo Stato è più forte di loro».

«Io venni qui il 22 maggio scorso e decidemmo con il comitato provinciale, vi erano anche vertici nazionali delle forze di polizia, di potenziare gli organici di Bari dove, come tutti i baresi ricorderanno, in quel periodo vi era stato un triplice omicidio. Torniamo qui dopo alcuni mesi e riscontriamo un dato molto importante: gli esecutori di quel triplice delitto sono stati arrestati. Quel triplice omicidio è stato punito e il potenziamento e il rafforzamento delle forze dell’ordine a Bari ha prodotto i suoi risultati e di questo siamo molto contenti».

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