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Pasquaretta: “Se parlo, Appendino cade. Dopo tutto quello che ho fatto per lei”

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“Se parlo lei cade. Dopo tutto quello che ho fatto per lei”. E poi: “Finora sono stato zitto. Ma sono stufo. Se aprissi bocca vedo cosa succederebbe”. Come dire: “Se parlo io, viene giù tutto”. Sono le frasi che hanno inguaiato Luca Pasquaretta. L’ex portavoce della sindaca di Torino non sapeva di essere intercettato e al telefono usava un tono minaccioso nei confronti di Chiara Appendino. Ed è proprio a causa di quelle conversazioni – riportate da La StampaCorriere della Sera – che Pasquaretta è finito indagato per estorsione ai danni della prima cittadina piemontese.

Nel capo d’imputazione della procura, al giornalista è contestato di aver “minacciato” Appendino per “ottenere un ingiusto profitto” e “procurarsi contatti e contratti“. La minaccia, appunto, era di “raccontare tutto“. Di rendere noti fatti e indiscrezioni che avrebbero potuto imbarazzare la giunta del Movimento 5 stelle nel capoluogo piemontese. Mistero su quali fossero questi fatti anche se – secondo il Corriere – Pasquaretta avrebbe anche minacciato di “andare in Procura e vuotare il sacco“. In cambio – secondo i pm- sarebbero almeno due gli incarichi ottenuti dall’ex portavoce. Decine, i contatti: dalle intercettazioni, infatti, emerge come Pasquaretta abbia provato a ottenere colloqui di lavoro con imprenditori e politici. Non riusciva, però, ad avere un lavoro stabile. E al telefono iniziò a sfogarsi sfogava con Alberto Sacco, suo amico e assessore al Commercio del comune, che è stato sentito due giorni fa come persona informata dei fatti: i pm lo hanno ascoltato per oltre cinque ore.

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