Charles Aznavour è uno di quei nomi che evocano Parigi, storie d’amore, languidi lenti e malinconia. Il cantautore scomparso nel 2018 all’età di 94 anni è un monumento nazionale per la Francia, che lo ha persino insignito della Legion d’Onore. La sua vita è ora narrata nel film Monsieur Aznavour, in uscita nei cinema dal prossimo 23 ottobre.
Il film “Monsieur Aznavour”
Diretto da Mehdi Idir e Grand Corps Malade, il film vede protagonista l’attore Tahar Rahim, nel ruolo di Aznavour. Il biopic ripercorre l’ascesa artistica dell’artista di origini armene, dagli esordi negli Anni ’50 all’incontro decisivo con Edith Piaf, dal successo internazionale fino alla consacrazione degli ultimi anni.
Ogni fase della vita del Frank Sinatra di Francia – come fu spesso appellato – è accompagnata nella pellicola dalle note dei suoi brani più emblematici: La Bohème, Et moi dans mon coin, Tous les visages de l’amour, Non, je n’ai rien oublié, Le cabotin.
Il lascito culturale di Charles Aznavour
Figlio di armeni sopravvissuti al genocidio, Aznavour ha sempre mantenuto forte il legame con la sua cultura d’origine, tanto che nel 1989 le dedica la canzone Pour toi Armenie. I natali parigini gli permettono tuttavia di inserirsi fin da subito nella vivace vita artistica della Ville Lumière.
Oltre al battesimo artistico ricevuto dalla mitica Piaf, ricordiamo le numerose collaborazioni che Aznavoice – altro soprannome a lui dedicato – ebbe modo di realizzare nella sua lunga carriera con nomi di assoluto livello. Un capitolo a parte meriterebbe la sua esperienza cinematografica, iniziata ad appena 12 anni con il film La guerre des gosses di Jacques Droy. Seguirono una sessantina di film: su tutti Tirate sul pianista di François Truffaut.
Roberta Pisa
Fonte: artribune.com
