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Lectio degasperiana

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Raggiungo i membri della Fondazione Trentina Alcide De Gasperi con un saluto cordiale, che estendo a tutti i partecipanti alla Lectio di quest’anno. L’invito rivoltomi – e da me volentieri accolto – mi ha offerto la significativa opportunità di riprendere tra le mani alcuni scritti del nostro grande Statista e di poterli rileggere alla luce del momento storico che stiamo vivendo: un momento davvero gravido di nuove e ampie possibilità per la società civile come per quella ecclesiale.

Vi metto a disposizione il testo che per questa solenne occasione ho maturato. Mi scuso con ciascuno di voi – a partire dagli amici della Fondazione – se questa sera non sono a presentarvelo di persona, come pur sarebbe giusto. La scelta di affidarlo al Prof. Giuseppe Tognon l’ho soppesata con cura al fine di evitare, con la mia sola presenza, di contribuire a rafforzare polemiche o anche semplicemente di allontanare il momento del rasserenamento di un clima invano esasperato.

Proprio nel soffermarmi su alcune pagine biografiche di De Gasperi, mi sono convinto che la disponibilità a fare un passo indietro a volte sia la via migliore affinché alcune idee di fondo e alcuni valori si accreditino, puntando ad affermarsi. Questa fiducia è rafforzata dalla consapevolezza che, se con parole forti ho potuto urtare la sensibilità di qualcuno, l’ho fatto per un’istanza che continuo a credere esclusivamente evangelica.

Mons. Nunzio Galantino

Segretario generale della CEI

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