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L’economia è in ripresa e la Russia è una potenza di primissimo piano.

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L’economia è in ripresa e la Russia è una potenza di primissimo piano. In estrema sintesi è questo il messaggio lanciato ieri da Vladimir Putin durante la «Linea diretta col presidente», uno show propagandistico quest’anno mandato in onda strategicamente una settimana prima dell’inizio dei Mondiali per i quali Mosca ha investito circa 13 miliardi di dollari.

Ma rispondendo in tv per quattro ore e mezza alle domande rivoltegli dai cittadini tramite sms, email e videochiamate, Putin ha anche toccato il delicato tema delle sanzioni Ue facendo intuire che presto potrebbero dissolversi come neve al sole. Sulle sanzioni – ha detto Putin – «qualcosa si muove» in Europa e «alcuni nostri partner iniziano a dire che bisogna cooperare con la Russia». In realtà la cancellazione delle sanzioni Ue contro Mosca per la crisi ucraina appare piuttosto lontana, ma il variegato fronte dei «filorussi» in Europa non è probabilmente mai stato così ampio come adesso. In alcuni Paesi dell’Unione europea i partiti che guardano con favore al Cremlino sono al potere, in altri esercitano notevoli pressioni sul governo stando all’opposizione. Una situazione che in parte ha contribuito a creare lo stesso Cremlino coltivando i rapporti con i movimenti euroscettici e populisti.

E in parte è stata favorita dalle mosse azzardate di Donald Trump che su alcune questioni ha spinto l’Ue su posizioni simili a quelle russe ammorbidendo anche l’atteggiamento di Parigi e Berlino nei confronti del Cremlino. Sia Bruxelles sia Mosca hanno ad esempio condannato il ritiro degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare iraniano nonché i dazi Usa su alluminio e acciaio. Ed è anche su questo che ha puntato ieri Putin: «I nostri partner – ha dichiarato – pensavano che non sarebbero mai stati colpiti da questa politica controproducente legata a restrizioni e sanzioni, ma l’introduzione dei dazi, non solo per l’Europa ma anche per Canada e Messico, sono sanzioni, anche se con un altro nome». Con un tono da «ve l’avevo detto», il leader russo ha affermato che già nel 2007 aveva messo in allerta gli europei per la tendenza Usa a imporre le proprie regole al mondo. «Ecco – ha concluso con un colpo di teatro – la cena è servita, sedetevi e mangiate».

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