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Le stragi sul lavoro, il 2024 l’anno nero.

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Morti, feriti e dispersi: con l’esplosione del deposito di Calenzano si allunga la lista degli incidenti mortali sul lavoro nel 2024, in un’anno che ha visto tre vere e proprie stragi con i cinque morti a Casteldaccia, i 7 a Suviana e i 5 della Esselunga.

E proprio a Firenze il 16 febbraio che inizia la scia di sangue, con l’incidente al cantiere della costruzione di un supermercato della Esselunga: il cedimento di una struttura in cemento armato uccide quattro operai e un trasportatore, con altri lavoratori feriti. Neanche un mese e mezzo dopo, il 9 aprile, a Suviana nell’appennino bolognese nella centrale elettrica Enel sul lago, una turbina esplode all’ottavo piano sotto lo zero causando prima un incendio e poi l’allagamento del nono, con crollo di un solaio. Nell’incidente muoiono in sette, che erano al lavoro per la messa in opera di adeguamenti della centrale. Il 6 maggio i cinque morti a Casteldaccia, nel Palermitano, che facevano parte di una squadra impegnata in un lavoro in una fogna per conto dell’Amap, società per la gestione delle condotte idriche e fognarie di Palermo: perdono la vita dopo essersi calati in un cunicolo da un tombino esterno.

Un dato purtroppo in linea con la tragica tendenza di quest’anno, fotografata dall’Inail: 890 denunce di morti sul lavoro (+2,5%) in 10 mesi, con quasi mezzo milione di denunce di infortunio (+0.4% annuo). Per quanto riguarda le morti, l’Inail registra un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 672 a 657, e un aumento di quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro, da 196 a 233.

L’incidente di Calenzano ricorda altri avvenuti sempre quest’anno in depositi industriali: il 21 giugno l’esplosione all’Aluminium di Bolzano che ha provocato un morto e cinque feriti. Il 23 ottobre un’altra esplosione ha fatto crollare una parte di un capannone della Toyota Material Handling di Bologna provocando due morti, un ferito grave e una decina in condizioni più lievi, in una città ancora alle prese con i danni delle esondazioni dei giorni precedenti.

Tra i tantissimi incidenti, infine, l’anno si era aperto l’11 gennaio a Valfabbrica, in provincia di Perugia: un operaio di poco meno di 50 anni è morto dopo essere stato travolto dalla terra mentre si trovava all’interno di uno scavo per la riparazione di un tratto del sistema fognario nella zona. E il 15 febbraio un operaio quarantenne ha perso la vita dopo essere stato investito da un mezzo in movimento in un’azienda di Longhena, nel Bresciano.   

Fonte: ansa.it

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