Home Il Territorio Lazio. Il Consiglio approva il Bilancio 2014. Critiche dall’opposizione.

Lazio. Il Consiglio approva il Bilancio 2014. Critiche dall’opposizione.

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Il Consiglio regionale approva il Bilancio di previsione finanziario 2014-2016 e la Legge di stabilità regionale 2014. Si tratta di un bilancio da 35 miliardi di euro per il 2014, una manovra effettiva di 18 miliardi, al netto delle partite finanziarie e del disavanzo.

Cala il debito commerciale della Regione. Da 12 miliardi di euro del 2012, passerà a 9 miliardi nel 2013, per arrivare a 5,5 miliardi nel 2014.

La parte vincolata del bilancio ammonta a 15 miliardi. Di questi, 11 miliardi circa saranno investiri per la sanità e 575 milioni per il trasporto pubblico (la quota rimanente, pari a 294 milioni necessaria a garantire la copertura delle esigenze del trasporto pubblico, sarà coperta solo per il 2014 utilizzando le risorse derivanti dall’extragettito sanitario).

La parte libera del bilancio ammonta dunque a circa 3 miliardi di euro. La spesa libera corrente ammonta a 2,3 miliardi di euro di cui 1 miliardo circa per la rata di ammortamento mutui.

La spesa per investimenti ammonta a 650 milioni di euro.

“Con questo bilancio – ha spiegato Alessandra Sartore, assessore al Bilancio – andiamo avanti sulla strada intrapresa del risanamento dei conti, ma anche su quella di incentivare la nascita di imprese innovative, di investire in nuove opere per il territorio e di portare a conclusione quelle avviate da tempo, di destinare maggiori risorse per la cultura, per il turismo, per l’agricoltura, per il sociale, per il lavoro e la formazione”.

Nonostante la crisi, sono state introdotte misure a favore dei contribuenti che si trovano in difficoltà economica nel pagare i propri debiti fiscali, con la possibilità rateizzare i debiti tributari dalle attuali 12 rati, fino a un massimo di 60 mensilità.

Aiuti alle famiglie numerose, con misure che bloccano l’aumento dell’addizionale Irpef.

E’ stato istituito un fondo che permetterà di ridurre, anche mediante esenzioni, la pressione fiscale e un fondo di agevolazioni per i mutui sulla prima casa.

Novità anche per il bollo auto. Non lo pagheranno per tre anni i proprietari di veicoli non inquinanti di nuova immatricolazione.

Investimenti per le imprese. Saranno investite nuove risorse anche per imprese start up innovative e nel settore della creatività.

“Questo fondo ‘taglia tasse’ – ha spiegato il presidente Nicola Zingaretti – parte dallo stanziamento di 12 milioni di euro ottenuto grazie a tutte le risorse liberate da politiche di risparmio come la razionalizzazione e il taglio delle spese e dei costi della politica, la riduzione e riorganizzazione delle società, la dismissione degli immobili e tutte le altre forme di revisione della spesa. Pur nella ristrettezza dei vincoli di bilancio, questo fondo va incontro all’esigenza di essere vicino alle famiglie bisognose e rappresenta un valido sostegno allo sviluppo”.

“La Regione Lazio – ha aggiunto Zingaretti – sta uscendo finalmente dall’incubo della paralisi finanziaria”.

Critica l’opposizione. Fabrizio Santori ha dichiarato di aver votato No alla legge stabilità e al bilancio 2014.  Altre tasse e zero tagli a sprechi. Nei prossimi giorni ha concluso il Consigliere Regionale pubblicherò i dettagli della nostra battaglia e dei risultati raggiunti nonostante questa sinistra ormai ribattezzata, tra Letta, Marino e Zingaretti, “maggioranza spremi-cittadini”

Zingaretti continua a raccontare una realtà che non esiste”, ha dichiarato il capogruppo regionale di Forza Italia Luca Gramazio.  “Mentre, attraverso comunicati stampa, afferma che nel 2015 verranno ridotte le tasse, è prevista nel bilancio annuale 2014 un’addizionale regionale Irpef per 229 milioni. Senza dimenticare che proprio nel 2015 i cittadini del Lazio pagheranno l’Irpef più alta d’Italia. Ma si rende conto di quello che dice?”. Ed ancora “La verità è un’altra – aggiunge – e vede il presidente incapace di portare avanti una programmazione reale, in grado di abbassare la pressione fiscale e dare ossigeno ai cittadini e alle nostre imprese, sempre più in crisi.

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