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L’americano assassino del carabiniere prova a giustificarsi.

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“Elder ci ha detto che aveva paura di essere strangolato, di essere oggetto di un’aggressione da parte di Cerciello quella notte, non sapeva che fosse un carabiniere”. Lo riferiscono gli avvocati Roberto Capra e Renato Borzone, legali di Finnegan Lee Elder, il ragazzo americano reo confesso dell’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega. Elder non ha ribadito la confessione al Gip.

“Stiamo conducendo una serie di accertamenti per stabilire con esattezza la dinamica di quanto è accaduto quella notte sul luogo dell’omicidio e non è escluso che, aldilà delle persone direttamente coinvolte, possano esserci dei testimoni che possano aiutare a chiarire la vicenda”. Prosegue l’avvocato Capra.
“Ci auguriamo che la Procura riesca ad acquisire tutte le immagini della videosorveglianza in strada, affinché venga fatta piena luce sul caso”, ha concluso.

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