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La Roma si aggiudica il Derby contro la Lazio.

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Un derby bello, combattuto, giocato a ritmi altissimi: alla fine se lo aggiudica la Roma con un 2-1 che fa salire momentaneamente i giallorossi al terzo posto in classifica (sempre con una gara da recuperare) insieme all’Inter (impegnata domenica sera con l’Atalanta). Resta a 28 punti la Lazio (anche lei con una gara in meno), che resta anche squadra bella, tosta e con un’identità ben precisa, frutto dell’ottimo lavoro di Inzaghi.

Dopo tanti anni, ecco un derby in cui alla vigilia è veramente difficile indicare una favorita. Roma e Lazio ci arrivano entrambe in ottima forma e con l’intenzione di prolungare le proprie strisce di vittorie consecutive: 4 in campionato per la Roma (5 calcolando anche la vittoria in Champions sul Chelsea), 6 per la Lazio (che diventano 9 con le coppe). Interessante, inoltre, il confronto tra due stili di gioco diversi che, oltre a garantire risultati, stanno regalando spettacolo. Solito 4-3-3 per la Roma di Di Francesco, che recupera Nainggolan (acciaccato e incerto alla vigilia) e schiera dunque un “undici tipo” con Perotti e El Shaarawy ai lati di Dzeko; 3-5-1-1 per la Lazio, dove Luis Alberto agisce alle spalle di Immobile.

Proprio Immobile, dopo appena 2’, regala al derby la prima emozione: lanciato in contropiede, solo contro Alisson, segna, ma la segnalazione del fuorigioco gli strozza immediatamente l’esultanza. I ritmi sono da subito alti e a centravanti risponde centravanti. Nel giro di 5’ Dzeko, con due conclusioni di testa, fa sentire la sua presenza in area: la più pericolosa delle due al 20’, quando viene pescato da Perotti (che si accentra dalla sinistra e poi crossa) e manda fuori di pochissimo. Risposta della Lazio al 25’, con un’azione corale con cambio di gioco da sinistra a destra e conclusione finale, facile per Alisson, di Parolo. Poco dopo, di testa, ci prova anche Immobile, su assist di Marusic: alto. La Roma, però, cresce pian piano e attorno alla mezz’ora riesce a chiudere la squadra di Inzaghi nella sua metacampo, arrivando a costruire la sua miglior occasione su corner: Dzeko che parlotta all’orecchio con i compagni (suggerendo blocchi e movimenti?) mentre Kolarov si appresta a battere dalla bandierina lascia presagire qualcosa e, infatti, sulla palla calciata in area il bosniaco si trova magicamente libero di colpire: piattone in girata su cui Manolas non arriva alla deviazione di testa che avrebbe spiazzato Strakosha. All’intervallo la bilancia è in equilibrio: bene la Lazio nei primi minuti, meglio la Roma nel finale di tempo, trascinata da un Nainggolan che, se non è al top della forma, non lo dà a vedere.

Nella ripresa la Roma riparte da dove aveva lasciato: pressing forsennato fin dalle prime battute che porta all’atterramento in area di Kolarov da parte di Bastos dopo appena 3’. Rigore, calcia Perotti (alla sua maniera, con rincorsa passeggiata e occhi sul portiere) e segna l’1-0. E al 54′ i giallorossi tornano già ad azzannare: Perotti aggredisce alto e ruba palla a Bastos (ancora lui!), troppo lento nel liberarsi del pallone sul giro-palla in difesa, poi serve Nainggolan sulla corsa. Inserimento perfetto, diagonale che non lascia scampo: 2-0. La Lazio accusa il doppio colpo e non riesce più ad arginare le folate dei giallorossi, che sfondano ancora sulla sinistra con Kolarov, bravo a trovare il fondo ma non fortunato al momento di mettere la palla indietro per un compagno.

Inzaghi allora cambia, dentro Nani e Lukaku (per Lucas Leiva e Lulic) e passaggio al 3-4-1-2 con Milinkovic-Savic a suggerire per le punte. La risposta, d’orgoglio innanzitutto, non tarda ad arrivare: Nani in particolare suona la carica chiedendo il supporto dei tifosi e  creando due buone occasioni, la seconda delle quali porta Rocchi a consultare il Var (tocco di braccio di Manolas sul cross del portoghese). Rigore, e Immobile riapre la partita segnando il 2-1 al 72’. Anche Lukaku si dimostra ingresso azzeccatissimo, con le sue progressioni travolgenti sulla sinistra, e a guadagnarne è sì la Lazio, ma anche lo spettacolo: continui cambi di fronte, ribaltamenti d’azione, giocate in velocità in cui la volontà di puntare l’uomo prevale sui tatticismi. Due squadre bellissime, insomma, che se la giocano fino all’ultimo, quando la Lazio tenta di trovare il pareggio con un assalto finale che manda tutti in area. La Roma resiste e porta a casa il derby con cui scavalca i cugini in classifica ma, soprattutto, conferma più che mai di esserci.

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