Home ISTITUZIONI E POLITICA Jobs Act: novità, cosa cambia per le assunzioni

Jobs Act: novità, cosa cambia per le assunzioni

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Partono oggi, sabato 7 marzo 2015, le nuove regole sullavoro, dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale di ieri, del decreto inerente al Jobs Act, conosciuto anche con il nome di decreto a ‘tutele crescenti’. Cambieranno dunque le regole che riguardano le assunzioni, il reintegro e le indennità per i licenziamenti. Sono molte le novità che attendono i lavoratori ed in modo particolare i neo assunti con il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, nel caso in cui si verifichi un licenziamento illegittimo; prenderanno il via, inoltre, nuovi ammortizzatori sociali (Naspi). Vediamo, in sintesi, che cosa prevede il decreto Jobs Act.

Decreto Jobs Act, cosa cambia per i neoassunti, le novità in caso di licenziamento

Innanzitutto le nuove regole si applicheranno a tutti i dipendenti del settore privato assunti a partire da oggi, sabato 7 marzo 2015; nel caso in cui si verificasse unlicenziamento ritenuto illegittimo per motivi economici, sarà possibile rivolgersi al giudice per ottenere un’indennità come risarcimento ma non potrà essere chiesto il reintegro sul posto di lavoro. Il ritorno alla propria occupazione, invece, potrà essere chiesta nel caso in cui il licenziamento abbia carattere discriminatorio e, nel caso di aziende con più di 15 dipendenti, anche per i licenziamenti di carattere disciplinare, qualora venga provato che il fatto contestato, quale atto probatorio del licenziamento, non sia in realtà avvenuto.

Jobs Act, contratto a tutele crescenti: cosa cambia per le aziende private, le novità

Gli effetti, dal punto economico, sono particolarmente vantaggiosi per le aziende: infatti, secondo quanto deliberato dalla Legge di Stabilità 2015, il nuovo contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti permetterà alle imprese di usufruire di un bonus contributivo. Tale bonus riguarderà tutte le assunzionieffettuate fino al 31 dicembre del 2015, per un importo massimo di 8060 euro annue per il prossimo triennio. Si tratta di una novità particolarmente importante, visto che gli sgravi delle aziende per quanto riguarda il costo del lavoro potrà persino superare il 50 per cento rispetto a quanto dovuto in passato, specie se tale bonus contributivo si vada ad aggiungere ad altri incentivi previsti per le assunzioni.

(Fonte: http://it.blastingnews.com)

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