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Internazionali BNL d’Italia: Medvedev campione, il meno favorito

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Dire che un ex numero uno del mondo non rientra tra i favoriti per un Masters 1000 sarebbe fuori luogo, ma se alla vigilia qualcuno avesse immaginato Daniil Medvedev al di fuori delle semifinali del torneo di Roma nessuno si sarebbe scandalizzato e c’è una semplice spiegazione data dalla superficie. Non è mai stato un amante della terra rossa, anzi ha sempre dichiaratamente osteggiato la superficie degli Internazionali vincendo i suoi titoli principalmente sul cemento. E invece nell’edizione più umida, piovosa e con i campi più lenti degli ultimi anni riesce proprio a conquistare il suo primo titolo su terra rossa.

Daniil Medvedev

Roma 2023 un Wimbledon in rosso

È consuetudine, anzi è proprio un obbligo, presentarsi al torneo di Wimbledon in tenuta interamente bianca. Abbiamo passato gli ultimi giorni a controllare costantemente il meteo, a guardare il cielo e soprattuto ad attendere la decisione dei vari arbitri sulla scivolosità delle righe di gioco, un clima londinese ha racchiuso Roma in quest’edizione del torneo, che essendo stato allargato ha assunto sempre di più le sembianze di uno slam. Tuttavia, più che richiamare il Roland Garros ci è sembrato di essere ai Championship per questo clima avverso, con la differenza non banale che lo sfondo al gioco è rosso e le maglie sono variopinte.

“Ricomincia a piovere ancora, cade dalle stelle”, come dicono i Green Day, le notti passate in attesa della ripresa del gioco si perdono ormai nell’elenco dei risultati. Erano quasi le due del mattino quado Stefanos Tsitsipas e Lorenzo Musetti hanno concluso il loro ottavo di finale, dopo che entrambi erano stati chiamati alla doppio impegno di giornata proprio a causa della pioggia che aveva postiticipato il terzo turno con Tiafoe e Sonego.

Internazionali BNL d’Italia 2023, Rybakina con sorriso nascosto

Quello del tennis femminle è un movimento in cerca di simboli che possano riavvicinare gli appassionati ai tornei. Dal ritiro di Serena manca un’icona per risollevare l’intero movimento e lo si è visto con la scarsa partecipazione di pubblico ai match del WTA. Per la verità la finale di Madrid tra Sabalenka e Swiatek è entrata tra le partite più belle dell’anno coronata anche dalla sorpresa della sconfitta di 1ga che nel 2022 lasciò solo tre game alla bielorussa al Foro Italico. E forse con la polacca che trema e non ha più la veste della incontrastata dominatrice l’interesse intorno al tennis femminile potrebbe riaccendersi. La polacca è battibile da poche atlete, ma i punti persi a Roma adesso rischiano di minacciare il primo posto in classifica mondiale. Per il tris sembrava tutto pronto: Sabalenka è crollata all’esordio con Kenin e sono uscite prematuramente anche Garcia, Kreijcikova, Sakkari e Badosa. Restava Elena Rybakina che sembrava non amare la superficie rossa. È invece la russa-kazaka a prendersi il titolo, una vittoria che lascia appassionati e tifosi con un pizzico di tristezza, sicuramente non dovuta alla vincitrice quanto per la dinamica del successo: la finalista ucraina Anhelina Kalinina stava costruendo un piccolo capolavoro. Eroica maratoneta sia nei quarti che in semifinale, deve arrendersi in lacrime nel corso della partita più importante della sua carriera e abbandonare troppo presto la finale del torneo di Roma.

Elena Rybakina

E la numero 1 del mondo? Come detto, il suo primato ora è veramente in bilico anche se il messaggio social dei giorni scorsi ha rassicurato tutti: “L’infortunio non dovrebbe essere grave, tornerò presto sui campi da gioco, posso allenarmi in vista del Roland Garros”. Il quarto di finale tra Rybakina e Swiatek poteva avere le caratteristiche di una finale anticipata e così è stato anche se il big match si è concluso anch’esso con una stretta di mano anticipata all’arbitro e 1ga costretta a lasciare Roma per infortunio. Si è aperta così la strada verso il titolo per la kazaka di Mosca, Elena vince il secondo 1000 della carriera e dell’anno, dopo quello di Indian Wells.

Anhelina Kalinina

Internazionali BNL d’Italia 2023, Medvedev fa pace con la terra rossa

Finalmetne Daniil Medvedev si è riappacificato con la superficie, ha trovato il suo feeling con il clay. E forse un campione come lui aveva solo un ostacolo psicologico nei confronti della superficie rossa. Era tra i favoriti ovviamente, ma non tra i principali; si pensava ad Alcaraz, Djokovic, Rune e magari qualcuno ha anche sperato in Sinner e invece il campione di Roma è Daniil Medvedev. Holger Rune, che lo aveva sconfitto a Montecarlo, soccombe in finale rischiando di diventare una sorta di eterno secondo alle spalle dei russi, prima Rubelv e ora Daniil. Il torneo di Holger in realtà rischiava di concludersi in semifinale dove un ritrovato Ruud era in vantaggio di un set e un break prima di farsi rimontare e lasciar riaffiorare la difficoltà delle ultime settimane.

Holger Rune

Dopo la semifinale di Coppa Davis, le aspettative sugli italiani erano alte nonostante l’assenza di Berrettini. Musetti aveva sconfitto Djokovic a Montecarlo, e Sinner era reduce da tre semifinali nei precedenti 1000, in più c’era Sonego che dal 2021 ha un rapporto intenso con il Foro Italico. I due gregari di Jannik sono stati invece sconfitti entrambi da uno Tsitsipas non nella miglior versione di se stesso. La Volpe Rossa invece ha pagato la pressione di giocare in casa e forse qualche scelta sbagliata nella programmazione stagionale. Tutto facile contro Kokkinakis, prime avvisaglie di difficoltà contro Shevchenko e seri problemi contro Cerundolo. L’argentino in Coppa Davis a Bologna lo obbligò al terzo set per poi spengersi e la dinamica dell’incontro è stata simile anche a Roma dove Jannik è calato al momento decisivo ed è quindi stato eliminato agli ottavi di finale, troppo presto. Emergono tanti dubbi principalmente sulla scelte di partecipare a Barcellona dopo tre intensi tornei di Indian Wells, Miami e Montecarlo. Aveva già saltato Madrid, propio per preparare il Foro Italico, ma non sempre giungere ad un torneo importante senza partite nelle gambe può garantire risultati e a Roma è stato così. È successo l’opposto a Carlos Alcaraz, che dopo le vittorie spagnole si è presentato per la prima volta agli Internazionali per sconfiggere Ramos, riprendersi il pirmo posto nel ranking e perdere al terzo turno contro la sorpresa dell’anno Fabian Marozsan, numero 135 della classifica mondiale. La griglia di partenza del secondo Slam è quindi sempre più criptica ed enigmatica, il circuito giungerà con tanti dubbi al Roland Garros, un’incertezza che non può far altro che aumentare l’interesse intorno al torneo della Ville Lumière.

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