Home Cultura In uscita il Libro di Morolli “Appunti di Geopolitica”.

In uscita il Libro di Morolli “Appunti di Geopolitica”.

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PREFAZIONE
L’Autore – con esperta maestria e competenza – riesce a chiarire con estrema semplicità e a far percepire con gradualità formativa la
geopolitica nei vari aspetti; questa disciplina, spesso abusata da gente poco preparata, è comunque assai poco conosciuta nella sua importanza, e perfino nella sua apocrifa definizione, ma volenti o nolenti influenza direttamente le politiche di un Paese: qui viene finalmente illustrata con totale chiarezza insieme con i riflessi a tutto campo e gli effetti nella società, dalla politica, all’economia e, in genere, con un eccellente profilo culturale.
La geopolitica, a cavallo fra una disciplina di alto profilo e una scienza, abbraccia direttamente la politica appoggiandosi al contesto
geografico e territoriale per esprimersi e per consentire un giusto governo, in considerazione anche della notevole incidenza della storia e delle tradizioni che integrano e sostanziano le politiche di un Paese, contestualizzandole insieme con le esigenze di varia natura che lo
tipizzano. Analogamente la geostrategia, figlia naturale della geopolitica per gli aspetti militari e inerenti la sicurezza in senso lato, sembra trovare adeguata collocazione nella politica estera di qualunque Nazione, quale strumento essenziale per il corretto uso della diplomazia prima e dell’eventuale successivo impiego della forza per la risoluzione delle crisi  e dei latenti conflitti: in sostanza entrambe, sia la geopolitica che la geostrategia, risultano vitali nell’ambito delle relazioni internazionali.
In un’ottica più “allargata” la geopolitica ha ulteriori effetti e si esprime anche in termini di rivalità o contenzioso per il potere, o per
ambire a prevalere su diverse parti di un territorio, surrogata legittimamente da certi diritti storici e geografici, ma non senza il
coinvolgimento della popolazione che serve ad esaltarne l’intensità e perfino la liceità.
L’uso appropriato degli strumenti della geopolitica può avere,come dimostrato e ben descritto dall’Autore in diversi ambiti storici, una
notevole forza propagandista per giustificare il perseguimento di certiobiettivi e certi poteri, avendo riguardo primario della situazione
geografica per costruire e rafforzare la storia politica di un Paese.

Elemento centrale ed “abilitante” della geopolitica è la comunicazione in tutte le sue declinazioni, con la massa di informazioni vere
o Fake che i mass-media diffondono, costruendo scenari geopolitici reali o immaginari, così rivestendo un ruolo fondamentale per far recepire all’opinione pubblica la giustezza delle proprie ambizioni: sembrano infatti prevalere nel campo geopolitico – anche nel mondo odierno – per la risoluzione di rivalità e di “appetiti”, le guerre delle comunicazioni che si sviluppano con una rapidità incredibile, piuttosto che quelle combattute sul terreno. Significativo è poi il richiamo sull’apparentamento della geopolitica e della geostrategia nel campo marittimo, con un doverosa Partnership del potere marittimo che presuppone, fra l’altro, una Marina di qualità compatibile con le ambizioni e gli interessi nazionali, del tutto essenziale per un Paese bagnato per l’ottanta per cento dal mare nel garantire la libertà delle
rotte marittime, le ineludibili esigenze dei rifornimenti energetici e, non ultimo, per le sfide attuali che varcano il Mediterraneo, dall’immigrazione alle minacce terroristiche. E, nello stesso ambito, il potere marittimo entra di diritto nella visione della geopolitica e della geostrategia; infatti entrambe si avvalgono di quel fattore “abilitante” costituito dalle radio-comunicazioni wireless, oggi assai più estese e decisamente sviluppate, ma già particolarmente utilizzate nell’ambito di una visione geopolitica fin dal periodo coloniale, quando era essenziale disporre delle comunicazioni senza filo per collegarsi con i possedimenti d’oltremare e con le navi della flotta in
mare: per ciò non va sottaciuto il merito indiscusso del genio italico di Guglielmo MARCONI. Il fattore “comunicazioni” nell’approccio geopolitico e geostrategico, visto che supera la stessa territorialità e gli Oceani ed ha unito il mondo facendo colloquiare fra loro i Continenti, è ancora oggi un pilastro indispensabile, come la geografia e la storia, senza la conoscenza delle quali la politica internazionale, prima portatrice di sicurezza globale, sarebbe assai più scarna, quanto monca e perfino poco efficace nelle sue determinanti funzioni. Quel “Force Multiplier” è presente ovunque nella storia dei popoli; onnipresente nelle varie e significative mutazioni del quadro geopolitico e geostrategico nel Mediterraneo e, più in generale, nel pianeta avvenute dopo il crollo del Muro di Berlino, con la dissoluzione
dell’Unione Sovietica e la successione delle rivolte arabe, il fenomeno del terrorismo e quello migratorio, fino all’elezione di Donald TRUMP, per tacere del resto, serve nell’accezione “informativa” anche all’Autore per quei richiami puntuali sulle varie situazioni con esempi pertinenti ed illuminanti, corredati sempre dal pensiero e da opinioni di personaggi illustri di quel tempo.
Tanti sono gli spunti meritevoli di riflessioni nella descrizione delle “enne sfumature” della geopolitica, da quella “classica” a quella
“delle periferie”, da quella della Governance “globale” a quella della “cultura” e via dicendo; una panoramica ben fotografata corredata da ogni possibile dettaglio, ma di facile e intrigante lettura.
Non si tratta, a ben guardare e in definitiva, di semplici “appunti  elementari”, ma di un libro composito accessibile anche a neofiti, tanto più
adatto ai cultori della materia; senza retorica né melina, l’A. snoda i vari intercalari con trattazioni di alto profilo concettuale, con appropriate dissertazioni, esempi concreti ed inediti, considerazioni e dotti richiami storici. Che, insieme con la “geografia”, rendono più “esplicativi” e quindi comprensibili i differenti concetti e sfumature nelle varie declinazioni della geopolitica.
Fra le righe si rinviene, inoltre, un condivisibile messaggio ed insieme un invito esplicito a valorizzare lo studio della geografia e della
storia, ormai in totale deriva nel nostro sistema scolastico, ma che restano indispensabili e consentono di dar vita alle varie forme di geopolitica qui ben rappresentate quale strumento-disciplina pragmatico e accessibile innanzitutto ai discenti frequentatori del corso specifico, ma che dovrebbe essere “imparato” dalla nostra classe dirigente, innanzitutto politica, per una loro corretta formazione e visione “geo”, e per una conseguente migliore capacità di gestione della cosa pubblica.
Amm. Giuseppe LERTORA

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