Home ECONOMIA Il presente e il futuro dell’Educazione Finanziaria in Italia e all’estero.

Il presente e il futuro dell’Educazione Finanziaria in Italia e all’estero.

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Ottobre è il mese che solitamente viene dedicato all’Educazione Finanziaria. Secondo l’Organizzazione per la Cooperazione e per lo Sviluppo Economico (OCSE), l’Educazione Finanziaria è il processo attraverso il quale gli investitori migliorano la propria capacità di comprensione dei prodotti finanziari e dei concetti che ne sono alla base, e grazie a questa i cittadini sono in grado di prendere decisioni corrette nella gestione dei propri risparmi e negli investimenti proteggendo loro anche in caso di crisi finanziarie. Tuttavia cosa prevede avere un’adeguata educazione finanziaria? Secondo un’indagine condotta dalla Banca di Italia nel 2020, la misurazione di un individuo riguarda le conoscenze come: domande inerenti la comprensione di concetti base quali tasso di inflazione, tasso di interesse e diversificazione del rischio; comportamenti che si riferiscono alla programmazione delle risorse finanziarie e al pagamento delle bollette ed infine le attitudini in cui si rileva l’orientamento degli individui al risparmio. In termini pratici possiamo affermare che una buona alfabetizzazione finanziaria aumenta le conoscenze negli individui permettendo loro di fare scelte giuste riguardo la gestione del proprio patrimonio. Per comprendere invece quale è il livello di educazione finanziaria nel nostro Paese, è necessario prendere in considerazione anche il contesto internazionale. Un suggerimento arriva direttamente dall’indagine di PISA ( Programme for International Student Assesment) dell’Ocse, pubblicata nel maggio del 2020 in cui viene indagato il livello di alfabetizzazione dei giovani. In questo contesto l’Italia si è collocata al 13° posto su una lista di 20 Paesi con un punteggio medio di 476 contro una media di 505. Inoltre da una ricerca pubblicata dalla banca di Italia nel 2018, il 30% degli intervistati ha un livello adeguato sugli aspetti della gestione del patrimonio contro una media OCSE del 62%. Un’altra variabile presa in considerazione da questa ricerca è il livello di alfabetizzazione finanziaria il quale non è uniforme per tutta la popolazione poiché le donne presentano livelli di consapevolezza finanziaria minori degli uomini, prendendo in considerazione come campione le donne altamente istruite. A questa si aggiunge inoltre che gli italiani non comprendono i benefici della diversificazione del portafoglio, e solo il 37% comprende che il rischio del portafoglio può essere ridotto attraverso un acquisto di azioni e titoli. Ma quali sono le misure che sta adottando il nostro paese per colmare questo gap con i paesi europei? Oltre alla promozione di Ottobre come mese dell’educazione finanziaria, il governo ha intrapreso diverse iniziative istituendo nel 2017 il comitato Edufin che ha come obbiettivo primario la promozione e il coordinamento di iniziative utili per accrescere le competenze finanziarie tra i giovani. Inoltre il Comitato promuove anche progetti a favore di adulti in collaborazione con l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale(INPS) e i ministeri incentivando lo sviluppo di toolkit e tutorial didattici. A queste iniziative si aggiungono anche collaborazioni con agenzie e giornali nazionali per aumentare la sensibilizzazione del pubblico nella gestione del proprio patrimonio. Un’altra proposta che vale la pena sottolineare, che è in fase di studio da parte del Senato, è di inserire come materia scolastica l’educazione finanziaria visto che le scuole rappresentano il maggior veicolo di diffusione.

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