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Il governo prepara restrizioni sul Superbonus e stop al bonus facciata. I sindacati criticano quota 102.

In vista della manovra si apre il dibattito su tasse, reddito di cittadinanza, superbonus e pensioni.

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Il governo ha inviato il Documento programmatico di bilancio ( Dpb) all’ Unione Europea e per conoscenza al Parlamento. Da questo si apprende una legge di bilancio di almeno 23 miliardi. Per il momento nel Dpb sono indicate 8 miliardi per il fisco, 4,1 miliardi per la sanità, 2 per l’acquisto di vaccini e medicine per il Covid e 2 miliardi contro il caro bollette. Esistono quindi ampi margini di manovra ma gli interessi dei gruppi di interesse sono molteplici. All’ordine del giorno il Superbonus 110%, le tasse , il Reddito di Cittadinanza . I partiti hanno scelto i loro cavalli di battaglia. Il centro destra indica come prioritaria una riduzione fiscale mentre il partito di Beppe Grillo difende a spada tratta il reddito di cittadinanza. I sindacati invece concentrano la loro attenzione sul meccanismo pensionistico che nell’ intento di Draghi dovrà sostituire “quota 100” oltre che sulla riforma degli ammortizzatori sociali. La settima prossima il Governo convocherà i capi delegazioni dei partiti che appoggiano l’esecutivo e i sindacati per discutere la legge di bilancio.

Quota 100: recentemente persino l’ Ocse ha dichiarato insostenibile il meccanismo di pensionamento anticipato voluto dal governo Conte I chiedendo che il “passaggio al regime ordinario sia graduale ed equilibrato”. Si parla di una possibile riforma che veda “ “quota 102” nel 2022 e “quota 104” nel 2023. Ma non si esclude anche un sistema che richieda più anni. Salvini, ha fatto mettere a verbale dai suoi il dissenso in Consiglio dei Ministri, e chiede una riforma che non stravolga di molto l’attuale e soprattutto tutele per le piccole medie imprese e i lavoratori precoci. Il ministro Orlando, per conto del Partito Democratico, chiede invece attenzione per le donne e i lavori “ usuranti”. Draghi è pronto a essere duttile ma chiede sostenibilità. Dura la risposta di Landini che per conto della Cgil dichiara “Quota 102 è un po’ una presa in giro: noi abbiamo proposto una riforma vera del sistema e questa non lo è”. Per la Cisl la proposta è “inaccettabile”, per la Uil “una beffa”.

Bonus Edilizio: il ministro Pd Franceschini si oppone nettamente all’ eliminazione dell’ incentivo al 90% per rifare le facciate. I grillini difendono il Superbonus al 110% che a quanto pare sia pure confermato fino al 2023, sarà confermato solo per i condomini. Sulla stessa linea i piccoli comuni. Sembra tuttavia scontato che la percentuale di rimborso calerà gradualmente, al 70% nel 2024 e al 65% l’ anno successivo.

Reddito di Cittadinanza: Dovrà basarsi su controlli più rigorosi e una decurtazione dopo il rifiuto della seconda proposta di lavoro ( anche in questo caso Il Movimento 5 Stelle chiede una decurtazione limitata all’1%). Il centro destra chiede di ridurre lo stanziamento a favore di questo ammortizzatore, ma Grillo sulla difesa della cifra stanziata a favore del reddito di cittadinanza si mostra molto risoluto e per nulla aperto a discussioni.

Ammortizzatori sociali: per il momento sono stati previsti 3 miliardi ma il ministro Orlando assicura misure per garantire la cassa integrazione per tutti. Le Lega e le piccole imprese vorrebbero legare il tema alla riforma della Naspi. Sembra essere scomparsa dall’ agenda il cashback , tema su cui Conte chiede chiarimenti.

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