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Habemus Decreto Rilancio.

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Nella notte è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto Rilancio. In arrivo, il via ai pagamenti è previsto per oggi, il bonus autonomi che arriverà al massimo “in due-tre giorni”.

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha firmato il Decreto rilancio che così, dopo la bollinatura e l’approvazione in Consiglio dei Ministri, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri sera ed entra immediatamente in vigore.

A una settimana dall’ok del Consiglio dei ministri il governo è riuscito a chiudere la maxi-manovra da 55 miliardi con i nuovi aiuti a famiglie e imprese e le risorse, ha assicurato in tv il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, saranno “subito disponibili”.

IL TESTO INTEGRALE DEL DECRETO RILANCIO

Tra le norme del decreto ci sono la proroga di ammortizzatori sociali con altre 9 settimane di cassa integrazione, aiuti a fondo perduto per le piccole aziende, il bonus per le partite Iva, il bonus baby sitter e quello vacanze, lo stop alla prima rata dell’Irap per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato, il reddito di emergenza, i bonus bici e vacanze, i finanziamenti a fondo perduto e l’ecobonus al 110 per cento (che vale anche per le seconde case, ad alcune condizioni).

Il nuovo provvedimento, lievitato nell’ultima versione a 266 articoli, contiene tra l’altro “il bonus babysitter o per i centri estivi” fino a 1200 euro, che si potrà chiedere “da oggi”, ha sottolineato Gualtieri, ma anche un ventaglio di nuovi interventi per le imprese, come gli aiuti a fondo perduto che non si rivolgeranno solo ad autonomi e professionisti (fino a 1000 euro nella terza tranche) ma anche alle piccole imprese fino a 5 milioni di fatturato.

Sempre le piccole avranno più tempo per rimborsare i prestiti garantiti al 100% dallo Stato fino a 25 mila euro: con un emendamento al decreto imprese, che sarà votato nelle prossime ore, il termine per restituirli passerà da 6 a 10 anni.

Il ritardo nella pubblicazione della maxi-manovra per fronteggiare i danni economici dell’epidemia, intanto, ha lasciato un “buco” normativo sullo stop ai licenziamenti, già previsto dal decreto Cura Italia e che il governo ora proroga di altri tre mesi con il decreto Rilancio: lo stop, infatti, è “scaduto” il 17 maggio, dando così la possibilità alle imprese in difficoltà in questi giorni – e finché il nuovo decreto non sarà pubblicato – di licenziare per giustificato motivo.

A chi ha rischiato di perdere il posto fisso nonostante gli interventi messi in campo finora (9 settimane di Cig che ora saranno raddoppiate, ma con solo altre 5 settimane che si potranno chiedere fino a fine agosto, le altre 4 tra settembre e ottobre) si aggiungono anche i contratti a tempo determinato in scadenza in questi mesi di crisi (che si potranno però rinnovare senza causale, per la sospensione temporanea del decreto Dignità).

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