Home ISTITUZIONI E POLITICA Guerini (Pd): “Non si possono tradire gli elettori”.

Guerini (Pd): “Non si possono tradire gli elettori”.

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Onorevole Guerini, i dissidenti parlano di metodi bulgari.
«Esagerazioni che vogliono coprire la realtà. Si sta in commissione per rappresentare il gruppo da cui sì è designati. Il regolamento del Senato dice che ciascun gruppo può, per un determinato disegno di legge oppure per una singola seduta, sostituire i propri rappresentanti in una commissione. Dal punto di vista formale è assurdo parlare di metodi bulgari. Dal punto di vista politico un rappresentante del Pd in commissione non può essere, sulla base di una sua posizione ampiamente minoritaria, l`elemento che determina una maggioranza diversa. Questo sì che è molto grave ed è preoccupante che Mineo non si sia minimamente posto il problema. La nostra proposta di riforma è stata approvata a larghissima maggioranza dal partito e dal gruppo al Senato. La legittima funzione di critica non può essere giocata in maniera ostruzionistica in commissione, dove il tuo voto può diventare determinante».

In Senato siete in ritardo sulla tabella di marcia di Renzi.
«La determinazione che Renzí e il Pd hanno messo in campo per far partire il treno delle riforme è stata pari alla consapevolezza degli ostacoli che avremmo trovato. La prima lettura del ddl arriverà in Senato entro la pausa estiva. La portata del cambiamento è straordinaria, il ritardo secondario. La direzione di marcia è irreversibile, Renzi guida il Pd e il governo con l`obiettivo di fare le riforme. E questo è il sentimento degli italiani, il 41% delle europee lo ha dimostrato».

Il problema numerico può ripresentarsi in aula? Senza i dissidenti non avete la maggioranza.
«Questo è il tempo della responsabilità. Quel 41% delle europee è una indicazione chiara: dobbiamo fare le cose di cui il Paese ha bisogno. E ogni eletto del Pd ha il dovere di confrontarsi con questo sentire. Non ci sarà questo problema, avremo modo dì confrontarci e il dissenso rientrerà».

Ma se non andasse come lei spera, pensate a qualche intervento disciplinare o ad azioni più decise?
«È il momento di essere molto responsabili e sobri nelle cose che si dicono. Io spero e sono convinto che non ci sia bisogno di arrivare a tanto. Dopo di che ciascuno compie le proprie scelte e si assume le proprie responsabilità…».

E quindi interverrete con delle sanzioni?
«Dico solo che, se il dissenso non rientrasse, sarebbe davvero il tradimento della speranza che ci hanno affidato gli italiani. Non capirei scelte del genere».

A questo punto è necessario il dialogo con Berlusconi. Renzi incontrerà l`ex Cavaiere?
«Il dialogo con FI non è necessario per un problema numerico, è doveroso perché le regole si fanno insieme alle opposizioni. Il patto del Nazareno ha dimostrato di avere una tenuta nei passaggi parlamentari più complicati, e dunque è un elemento che va confermato anche nel percorso futuro. E` possibile che presto possa esserci un nuovo incontro. I contatti con FI sono costanti, non si sono mai interrotti».

Avete preso i 41%, ma dopo i ballottaggi il Pd si è diviso. Ora litigate sulle riforme. Il classico “cupio dissolvi” della sinistra”?
«Guardi, il tafazzismo è una malattia dalla quale dobbiamo guarire definitivamente. Io direi che ci stiamo vaccinando, l`importante è non avere ricadute».

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