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Fondi strutturali europei: la spesa italiana certificata a Bruxelles è al 37%

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IQ. 12/01/2013 – Appuntamento settimanale con: “Mercato del Lavoro, Ricerca, Sviluppo Locale, Formazione, Finanziamenti” A cura di Emiliano P.

Fondi strutturali europei: la spesa italiana certificata a Bruxelles è al 37%

Negli ultimi 14 mesi l’Italia ha realizzato una spesa certificata di Fondi europei pari a 9,2 miliardi di euro, più di quanto era stato speso nei precedenti 58 mesi. E’ la cifra fornita dal Ministro della Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, che ha presentato pochi giorni fa, l’esito della certificazione della spesa dei fondi comunitari al 31 dicembre 2012.

“51 programmi operativi su 52 superano i target di spesa e la “tagliola” del disimpegno automatico scatta per il solo programma “Attrattori Culturali, Naturali e Turismo” che perde 33,3 milioni di euro” ha spiegato Barca. “Abbiamo speso 1 miliardo di più del target – ha aggiunto – e la prospettiva per i prossimi tre anni è migliore di quella che pensavamo. La mole di spesa restante da realizzare è grandissima: 31,2 miliardi da qui al 2015”.

La spesa certificata a Bruxelles è di 18,3 miliardi, pari al 37% degli importi disponibili: i primi 9, sono stati spesi fino a ottobre 2011 e sono divisi equamente tra fondi europei e cofinanziamento nazionale, mentre nel periodo successivo aumenta in modo consistente la parte comunitaria poiché è stato ridotto il cofinanziamento a favore del Piano di Azione e Coesione che ha rimesso in circolo risorse per 12,1 miliardi.

Molti programmi hanno speso in misura anche assai superiore al target, in tutte le aree del Paese. Le regioni più sviluppate raggiungono il 45,4% delle risorse, mentre le regioni meno sviluppate il 33,2%.

“Questo importante risultato – ha concluso Barca – è stato conseguito grazie all’impegno di tutte le amministrazioni pubbliche, locali, regionali e centrali, alle sollecitazioni e al contributo di conoscenza del partenariato economico e sociale, alla pressione dei mass media favorita da una accresciuta trasparenza informativa. Tutto ciò rafforzerà la nostra posizione negoziale al prossimo Consiglio europeo che definirà il quadro finanziario 2014-2020”.

 

 

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