Home ISTITUZIONI E POLITICA Fioccano i tempi determinati. Addio futuro stabile.

Fioccano i tempi determinati. Addio futuro stabile.

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di Pietro Bardoscia

Nel periodo tra gennaio e maggio di quest’anno il saldo tra assunzioni e cessazioni nel settore privato è pari 729.000 unità, superiore a quello dei due anni precedenti. Lo rileva l’Inps nell’osservatorio mensile sul precariato. Il saldo annualizzato, la differenza tra assunzioni e cessazioni negli ultimi 12 mesi, risulta pari a +497.000. Un risultato che “cumula la crescita tendenziale dei contratti a tempo indeterminato (+21.000), dei contratti di apprendistato (+48.000) e, soprattutto, dei contratti a tempo determinato (+428.000)”.

Ma cosa significa? Che i contratti di lavoro a termine sono la stragrande maggioranza rispetto a quelli a tempo indeterminato che, nonostante il Jobs Act di Renzi, da maggiori garanzie e sicurezza al lavoratore sul proprio futuro, a partire dalla possibilità di ottenere più facilmente prestiti o mutui; cosa improbabile per i determinati.

Successo o fallimento?

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