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Fascicolo o libretto del Fabbricato di competenza della P. A.

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Foto: l'avv. Bruna Gabardi Vanoli con il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ed il notaio Ugo Friedmann

Fascicolo o libretto del Fabbricato di competenza della P. A. – Osservazioni dell’avv. Bruna Gabardi Vanoli –

A s s o e d i l i z i a

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Osservazioni dell’avv. Bruna Gabardi Vanoli in merito alla istituzione di un obbligo a carico dei proprietari di edifici di dotarsi del fascicolo o libretto del fabbricato

« In questi giorni in cui in cui si susseguono osservazioni e dichiarazioni di autorità governative sulla possibilità di prevenzione delle catastrofi sismiche si ritorna a sentire invocare l’introduzione normativa dell’obbligo di configurazione, a carico dei proprietari di casa, di un attestato, fascicolo di fabbricato o carta di identità, che dir si voglia, che faccia testo su tutti gli elementi che riguardano la costruzione dei singoli immobili.

Premesso che l’obbligatorietà di un tale documento non apporterebbe, in ogni caso, alcun vantaggio alla Amministrazione dal momento che tutti gli elementi che dovrebbero essere ritrovati e raccolti sono già in possesso della Amministrazione (anzi la stessa ha a sue mani addirittura elementi di cui i privati non dispongono) mentre l’operazione sarebbe estremamente costosa per i privati che tali elementi devono andare a ricercarseli, ovviamente rivolgendosi a professionisti, sembra sfuggire ai governanti la finalità di una operazione del genere e cioè l’individuazione degli stabili che possano presentare problematiche di staticità nelle ipotesi di sollecitazioni da sisma.

E tale controllo lo risolviamo concedendo ai privati di presentare quanto individuato da loro, stati di fatto, autocertificazioni, perizie di parte?
Pensiamo a tutte le ipotesi di inesistenza degli atti di fabbrica, di mancanza di certificati di collaudo (e abbiamo visto che la mancanza della certificazione di collaudo la si rileva nella maggior parte dei casi): qui ci si dovrebbe affidare a relazioni predisposte a cura dei proprietari, relazioni che potrebbero risentire di influenze distorsive dei contenuti reali e, fattispecie di frequentissima incidenza, di rappresentazioni, nella denuncia degli interventi, di stati di fatto alterati. Questi elementi si possono riscontrare esaminando le numerose sentenze del TAR che riguardano contestazioni di abusivismi per false rappresentazioni di stati di fatto e di progetto.

Va rilevato, inoltre, che ormai la maggior parte dei procedimenti di assentibilità degli interventi edilizi è affidata a DIA e SCIA e cioè a dichiarazioni del privato.
Ma allora bisogna concludere che l’unica direttiva per il controllo sia la redazione della cosiddetta carta di identità dell’immobile ad opera della Amministrazione stessa che ha a sue mani tutti gli elementi documentali relativi agli atti di fabbrica e alle autorizzazioni di ogni genere. E al rilievo dei dati rinvenuti l’Amministrazione dovrà far seguire un controllo della rispondenza di quanto denunciato al costruito.
Solo così si potranno rilevare realmente le situazioni di pericolo.

Si è detto anche che l’introduzione dell’obbligo di predisporre il libretto dell’immobile a carico dei proprietari determinerebbe un incremento di lavoro per i professionisti che necessariamente dovrebbero prestare la loro opera.

Qui è facile obiettare che l’incremento economico sarebbe davvero lodevole ma non si comprende il perché debba essere posto a carico dei proprietari di casa. »

Foto: l'avv. Bruna Gabardi Vanoli con il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ed il notaio Ugo Friedmann
Foto: l’avv. Bruna Gabardi Vanoli con il presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici ed il notaio Ugo Friedmann

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