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Elezioni politiche 2018: uno spoglio  sofferto

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Elezioni politiche 2018: uno spoglio  sofferto

Vincitore “per eccellenza” di queste elezioni politiche risulta il Movimento  5 Stelle con il 31% dei voti, a seguire il centrodestra che ottiene la posizione di prima coalizione con il 37% dei voti, ma il 40%  come premio di maggioranza non è stato raggiunto da nessuno per poter formare una forza di governo in Italia.

La sconfitta netta è del Pd e di FI, i quali  non hanno raggiunto i risultati sperati, a differenza della Lega che si attesta quasi al 18%, un risultato che fa sperare su larghe intese, in caso di alleanze con il Movimento  5 Stelle.

Ora le ipotesi sono tante: o un’ alleanza tra i cinque stelle e la lega, in tale accezione si avrebbe una maggioranza alla camera e al senato, difatti Salvini tenta tutte le strade per riuscire a formare un governo di centrodestra a guida Carroccio, oppure la decisione del presidente Mattarella su eventuali governi tecnici o meno, nel frattempo si rimane in attesa di consultazioni, confronti e dichiarazioni.

I dati danno una fotografia del voto molto frastagliata e variegata, poiché il Sud ha votato meno rispetto al nord (al Sud la regione che alle ore 19 ha votato di più è stata la regione Molise con il 56% dei voti, mentre in Calabria ha votato sempre alle ore 19 il 49% degli aventi diritto, più alto il numero dei votanti in Puglia con il 53,68% ed in Basilicata con il 53,12%.).

Sono dati preoccupanti, se si fa riferimento alla giovane popolazione, la quale non è andata a votare, una gran parte di giovani si trovava in altra sede, altri si sono astenuti, ma nello stesso tempo il voto di protesta, di libero sfogo, di  risposta, di alternativa a dispetto di un impasse  dalla difficile fuoriuscita ha avuto il suo successo.

Su questo fronte,  su queste proiezioni  e su questi dati è stata effettuata una breve analisi, sottoposta alla “resa” politica di alcuni leader, che in questi mesi non hanno fatto altro che informare le folle attraverso programmi elettorali , di edulcorarle con novità, promesse pre-elezioni, con lo scopo di spaziare  in tutti gli  ambiti del contesto  socio-economico ( le operazioni di voto sono state emblematiche per poter capire il trend, chi ha votato e perché, e soprattutto gli umori degli italiani che hanno esercitato il loro diritto di voto, che oltre ad essere un diritto, il suo  esercizio è un dovere civico, a norma dell’ articolo 48 della Costituzione).

In barba a quanto prospettato su alcune regioni,  è venuta fuori una nuova geografia del voto, che ha evidenziato una schiacciante vittoria del centrodestra nei collegi uninominali del Nord, mentre il Movimento  5 stelle ha avuto la meglio in quasi tutto il Sud Italia nei collegi, a differenza del centrosinistra che è in testa in pochissimi collegi del Trentino, dell’Emilia, della Toscana e del Lazio.

La novità risiede nelle regioni rosse “Umbria” e “Marche”, che non si confermano come tali, bensì seguono un trend diverso con la prevalenza del centrodestra e Movimento 5 stelle: cambiano le onde, cambia anche la geografia del voto, ma in particolare sono cambiati gli Italiani, i quali hanno espresso le loro preferenze in base a possibili coalizioni del futuro, votando in modo strategico, accanto alla costante dell’impatto sociale e delle percezioni sul tessuto politico odierno.

A cura di Matteo Spagnuolo

 

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