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Draghi ha firmato il Dpcm. Le linee guida su statali e Green Pass.

Tornano in ufficio i tre milioni e duecentomila dipendenti pubblici. Dopo oltre un anno abbandonano lo smart working e tornano alla scrivania. Si apre l’era della “nuova normalità”.

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Il Premier Mario Draghi, su proposta del Ministro della Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, e del Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha adottato con dpcm le linee guida relative all’obbligo di possesso e di esibizione della certificazione verde COVID-19 da parte del personale delle pubbliche amministrazioni, a partire dal prossimo 15 ottobre.

Secondo fonti di governo “oltre ai lavoratori dipendenti della singola amministrazione, sono soggetti all’obbligo” di Green pass “i dipendenti delle imprese che hanno in appalto i servizi di pulizia, di ristorazione, di manutenzione, di rifornimento dei distributori automatici, i consulenti e collaboratori e i prestatori o frequentatori di corsi di formazione, come pure i corrieri che recapitano all’interno degli uffici posta d’ufficio o privata. Sono esclusi soltanto gli utenti”. Il datore di lavoro avrà facoltà di organizzare il controllo del green pass che potrà avvenire “all’accesso, evitando ritardi e code durante le procedure di ingresso, o successivamente, a tappeto o su un campione quotidianamente non inferiore al 20% del personale in servizio, assicurando la rotazione e quindi il controllo di tutto il personale”. Per le verifiche si potrà usare anche la app gratuita Verifica C-19.

Il Dpcm prevede maggiore flessibilità negli orari di ingresso e di uscita. Per cui “Ogni amministrazione, anche al fine di non concentrare un numero eccessivo di personale sulle mansioni di verifica della certificazione verde, dovrà provvedere ad ampliare le fasce di ingresso e di uscita dalle sedi di lavoro del personale alle proprie dipendenze.Sarà quindi consentito il raggiungimento delle sedi di lavoro stesse e l’inizio dell’attività lavorativa in un più ampio arco temporale”.

Per le giornate di assenza ingiustificata, dovute alla mancata presentazione del green pass, “al lavoratore non sono dovuti né la retribuzione né altro compenso o emolumento, comunque denominati, incluse tutte le componenti della retribuzione, anche di natura previdenziale, previste per la giornata lavorativa non prestata”. Lo si legge nelle linee guida sull’obbligo per la pubblica amministrazione. “I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione di ferie e comportano la corrispondente perdita di anzianità di servizio”.

Brunetta ha, infine, sottolineato che “grazie alle vaccinazioni l’Italia recupera una nuova normalità, fatta di relazione, innovazione ed efficienza dei servizi a cittadini e imprese. Il rinnovo dei contratti, le assunzioni e la definizione dei Piani integrati di attività e organizzazione (Piao) saranno altra linfa per rafforzare la capacità amministrativa e concretizzare il percorso di riforme e di investimenti avviato con il Pnrr“.

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