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Di Pietro: “Smantellerò punto su punto il castello di accuse mosse contro di me”

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“Io non ho a disposizione televisioni e conduttori, anche perché l’Italia dei Valori è l’unico partito che abbia rinunciato a posti nel cda Rai e nei Tg, mentre tutti gli altri lottizzavano a man bassa. Ma attraverso la Rete ho dimostrato, con le visure catastali, che un modesto appartamento diviso in due e da me regalato nel 2008 ai miei figli Anna e Toto, a Milano, è diventato nella campagna di calunnia -15 case-“.

E’ con queste parole che l’On. Di Pietro inizia la sua lettera aperta al comico televisivo Maurizio Crozza, (che in trasmissione ha ironizzato sulla vicenda Di Pietro n.d.r) con la quale si difende tenacemente dalle accuse che lo stanno investendo in questi giorni dopo l’inchiesta di Report.

“Ho chiarito, – prosegue Di Pietro – sempre con le visure catastali, che i due appartamenti di Bergamo, sui quali è stato sollevato un ennesimo polverone, sono in realtà un solo appartamento, acquistato a nome suo e dei nostri figli da mia moglie Susanna Mazzoleni, al termine di una carriera forense di notevole successo e che giustamente le ha fruttato meritati guadagni”. E ancora – “Nei prossimi giorni continuerò a mettere in Rete la documentazione che smantella punto per punto il castello di accuse mosse contro di me, e che sono in realtà copiate di sana pianta da quelle sollevate a suo tempo da giornali che fanno della calunnia la loro forza”.

 Ho lasciato senza esitazione prima un lavoro che amavo, nel quale avevo raggiunto risultati direi soddisfacenti, e poi un posto di ministro, per difendermi dalle accuse ipotizzate dalla magistratura con le mani libere e senza recare nocumento alle istituzioni, ma – conclude il leader dell’Italia dei Valori – ci sono occasioni in cui bisogna, invece, non arretrare di un millimetro.

 

 

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