Home ATTUALITÀ E EDITORIALE Covid: studio dell’università di Pisa sul disturbo post traumatico da stress.

Covid: studio dell’università di Pisa sul disturbo post traumatico da stress.

La ricerca evidenza come nelle zone dove maggiore è stata la relazione tra le zone ad alta incidenza del Covid e i casi psichiatrici di disturbi post traumatici da stress.

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Le persone che vivono nelle zone dove la pandemia è stata più incisiva hanno sviluppato maggiormente disturbi post traumatici. Questo il risultato di una ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Psychiatry e coordinata dall’Università di Pisa. Lo studio evidenzia la necessità di dare assistenza sanitaria a pazienti psichiatrici particolarmente vulnerabili. I disturbi mentali sono di diverso tipo ma legati alla categoria post traumatica da stress . La campionatura analizzata chi ha già ha problemi d’ansia e umore. La professoressa associata dell’Università di Pisa e psichiatra dell’Unità operativa Psichiatria dell’Azienda ospedaliero universitaria di Pisa, Claudia Carmassi spiega che lo scopo della ricerca è stato quello di scoprire se chi vive in un’ area ad alta incidenza Covid ha avuto sintomi post traumatici da stress, d’ansia o depressivi maggiori rispetto a chi vive in zone con bassa incidenza. La professoressa Carmassi nel sottolineare la fragilità dei soggetti affetti da disturbi psichiatrici a causa del trauma post covid, sottolinea come possa essere utile l’uso della telemedicina in grado di “consentire un follow-up continuo dei pazienti”

L’università attraverso una nota spiega come i criteri con cui è stato condotto lo studio :“ sono stati reclutati 102 soggetti, metà uomini e metà donne, presso l’ambulatorio psichiatrico delle cliniche psichiatriche di due ospedali universitari italiani: Pisa come ‘zona a bassa incidenza Covid e Verona come ‘area ad alta incidenza’: la valutazione è stata condotta subito dopo la prima ondata della pandemia e il primo lockdown nazionale, dal 1 giugno al 30 luglio 2020, durante il quale l’Italia è stata caratterizzata da significative differenze nei tassi di contagio tra le varie regioni”. I pazienti sono stati monitorati nei tre mesi successivi e il livello di esposizione alla pandemia è dunque risultato il principale fattore di rischio per lo sviluppo del disturbo post traumatico da stress al di là dell’età e del genere dei soggetti coinvolti”.

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