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Contratti provinciali agricoli: studio Uila sui primi 30 rinnovi

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IQ.18/12/2012 – “Con l’accordo sottoscritto ad Alessandria, nei giorni scorsi, siamo arrivati complessivamente a 30 rinnovi su 97 contratti provinciali agricoli. Il nostro fermo impegno è arrivare a coprire il 100% dei rinnovi entro i primi due mesi del 2013”.

Così il segretario nazionale della Uila-Uil Giorgio Carra commenta il quadro dei rinnovi dei Cpl, realizzato dal centro studi della Uila e pubblicato oggi, tra le news, sulla home page del sito www.uila.eu.

“Superata una lunga ‘impasse’ dovuta all’inasprimento dei rapporti tra aziende e sindacati, generato, la scorsa primavera, dal dibattito sulla riforma Fornero e i famigerati voucher e dopo lo sciopero generale che Flai, Fai e Uila organizzarono nel mese di ottobre” spiega Carra “c’è stato uno scatto in avanti con 25 contratti sottoscritti in poco più di due mesi”.

L’entità degli aumenti biennali convenuti oscilla dal 6,5% di Ancona al 5,1% di Viterbo. Situazione anomala a Verona, dove Coldiretti non ha firmato non condividendo l’aumento complessivo del 5,7%.

Il dato più evidente è, comunque, lo squilibrio esistente tra alcune regioni. In Lombardia, per esempio, è stato rinnovato soltanto il Cpl di Lodi. Senza rinnovi la Campania, uno solo in Piemonte. E per ragioni tutto sommato analoghe: nella regione del Nordovest la parte datoriale avrebbe formulato ai sindacati proposte economiche inferiori alla soglia minima del 5%, in quella meridionale lo scoglio maggiore sarebbe la crisi. Piuttosto avanti Veneto, con i rinnovi di Verona, Padova, Rovigo, Treviso, Belluno, Venezia e Vicenza. Quattro rinnovi in Toscana (Pistoia, Firenze, Siena e Grosseto), tre a testa in Sicilia (Catania, Siracusa e Trapani), Lazio (Latina, Roma e Viterbo) e Calabria (Cosenza, Vibo Valentia e Catanzaro). Tra le novità più interessanti dei nuovi Cpl, una spinta decisa sul versante delle iniziative per la bilateralità, qualche variazione nella classificazione delle figure professionali, benefit per le fasce di lavoratori più deboli.

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