Home Cronaca Contraffazione, maxisequestro nel napoletano di 120 mila articoli

Contraffazione, maxisequestro nel napoletano di 120 mila articoli

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Un vero e proprio ‘distretto industriale del falso’ quello scoperto nel napoletano dalla Guardia di finanza. Partendo da controlli effettuati a venditori ambulanti irregolari sul litorale romano, i finanzieri hanno individuato, nel capoluogo campano, i vertici di una organizzazione che gestiva opifici, laboratori e sartorie con macchinari di ultima generazione adoperati per l’assemblaggio delle calzature ed il confezionamento di capi di abbigliamento contraffatti.

«Oggi (Ieri n.d.r.), grande risultato», ha commentato il ministro Alfano ringraziando il comandante Generale della Guardia di Finanza, Saverio Capolupo, per la brillante operazione. «La nostra intuizione era giusta. E’ esattamente in questa direzione che va la direttiva ‘Spiagge sicure’: il mercato del contraffatto è un vero e proprio mercato parallelo che raggiunge, talvolta, un alto livello industriale e che spesso rappresenta uno dei principali rami d’affari della criminalità organizzata. Smantellare una rete del genere significa proteggere i nostri prodotti, contrastare l’illecito, garantire agli italiani giornate indisturbate in spiaggia, sottrarre linfa vitale al malaffare, quasi sempre appannaggio delle realtà criminali».

Nel complesso, l’operazione ha portato al sequestro di oltre 120 mila articoli, laboratori, macchinari e magazzini, alla individuazione di venti lavoratori in nero e a undici denunce.
La ‘banda’, con basi operative a Napoli, Arzano, Acerra, Melito di Napoli, era organizzata con una gerarchia piramidale che vedeva a capo sei imprenditori e si serviva di laboratori clandestini e di alcune sartorie artigianali per la produzione di capi taroccati riportanti i marchi più rinomati. Efficiente e capillare la rete distributiva che, grazie a diversi depositi intermedi, riusciva ad alimentare le bancarelle ed i negozi del Sud-Italia e della Capitale.
Punto di forza dell’organizzazione criminale, tale da consentire di sbaragliare la concorrenza cinese, era la disponibilità di manodopera super specializzata, formatasi in anni di lavoro, in grado di confezionare prodotti dalla qualità impeccabile.

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