Giuseppe Conte nel mirino delle ultime decisioni contenute nel DPCM del 6 novembre.
La chiusura differenziata a livello regionale, stabilita in tre fasce di colore, sta scatenando critiche e polemiche soprattutto da parte dei governatori dei territori più penalizzati.
In un momento cruciale per l’Italia, con il virus che sta minacciando il sistema sanitario oltre che quello economico, l’unità politica e del Paese tutto invocata anche da Mattarella stenta a farsi strada.
Il presidente del Consiglio, in una intervista al Corriere della Sera, ha però avvertito: questo è davvero l’ultimo tentativo di evitare il lockdown nazionale.
Una decisione sofferta ma assolutamente necessaria: così Conte sintetizza il nuovo assetto nazionale dinanzi alla pandemia.
Dividere il territorio in 3 zone di rischio è un’ancora di salvezza per evitare il lockdown generalizzato che tutti vogliono scongiurare, cittadini e categorie economiche e produttive.
Non si tratta di spaccare l’Italia e cancellare l’unità. Piuttosto, secondo le parole di Conte: “ Unità significa solidarietà , non omogeneità. Non sono giornate felici per le aree rosse…. Non facciamo tutto questo a cuor leggero. Solo così possiamo contrastare il Covid e vincere questa battaglia. Speriamo il più presto possibile”.
Il malumore dei governatori soprattutto di Calabria, Piemonte, Lombardia, Sicilia sta scuotendo ulteriormente un Paese già afflitto dalla crisi coronavirus. Ma il presidente del Consiglio sulla decisione presa è stato chiaro:
“Nessuno ha mai messo in discussione, prima di adesso, questo meccanismo e rifiutarlo significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato.