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Buongiorno papà. Bova da piacione a uomo

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 di Stefania Paradiso

IQ. 20/03/2013 – In Buongiorno papà, nelle sale dal 14 marzo 2013, Andrea (Raoul Bova) è un quasi quarantenne bello, single, sicuro di sé, ‘sciupafemmine’, superficiale e con un’avviata carriera. Vive con l’amico Paolo che nemmeno conosce bene perché non lo ascolta e nella sua vita tutto sembra procedere sul filo della frivolezza finché, all’improvviso,  trova… Layla. La ragazzina, decisamente stravagante, ha diciassette anni e dice di essere sua figlia. E con lei c’è suo nonno Enzo, un improbabile ex rockettaro e nonno della ragazzina.

Buongiorno papà nasce da un’idea di Massimiliano Bruno ed è girato da Edoardo Leo il quale, prima che attore, è amico di vecchia data di Raoul Bova. E l’affiatamento, infatti, una delle caratteristiche che salta subito agli occhi guardando la pellicola. Che racconti l’eterna sindrome di Peter Pan o un’amicizia riacciuffata, la mancanza di un padre e l’incapacità ad esserlo, la forma e la sostanza, lo fa bene e con leggerezza. Una leggerezza che non è superficialità ma solo la sfaccettatura dei personaggi i quali vivono situazioni inedite e hanno dialoghi brillanti, molto verosimili. E proprio Leo che non voleva fare il regista perché non aveva un’infanzia difficile né un’adolescenza ribelle da raccontare, è riuscito molto meglio di altri ritrarre senza affettazioni famiglie disfunzionali, nuclei bizzarri in cui genitori e figli si scambiano spesso le parti. Ha ritratto difficoltà e paure di generazioni vecchie e nuove con allegria e ironia. Il finale è abbastanza scontato ma in questo film ci sta davvero bene.

 

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