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Aria di rimonta per Trump.

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President Donald Trump walks out of Walter Reed National Military Medical Center to return to the White House after receiving treatments for covid-19, Monday, Oct. 5, 2020, in Bethesda, Md. (AP Photo/Evan Vucci)

«Joe Biden ha messo l’ultimo chiodo nella sua bara elettorale, quando durante il dibattito ha detto che vuole chiudere l’industria petrolifera americana e demolire il sistema che ci ha portati all’indipendenza energetica nazionale. Questo gli costerà il Texas e la Pennsylvania, ma probabilmente lo farà perdere anche in Michigan, Ohio, Wisconsin, e soprattutto Minnesota».

Il senior advisor della campagna presidenziale di Trump Jason Miller non stava nella pelle, durante la conference call con i giornalisti organizzata ieri mattina insieme al manager Bill Stepien. Sono convinti che il capo della Casa Bianca abbia invertito la rotta delle elezioni, grazie all’ultima sfida col suo avversario democratico, e adesso vedono «diversi sentieri che portano a 270 voti nel collegio elettorale». Infatti il presidente ieri ha sprizzato ottimismo: «Ci sarà un’ondata rossa».

Di sicuro Nashville è stata diversa dalla rissa di Cleveland. Microfoni silenziati a parte, i consiglieri di Trump gli avevano suggerito di lasciar parlare Biden, nella speranza che commettesse errori. Lui stavolta li ha ascoltati, apparendo più civile, e spiegando meglio le differenze con Joe. Come previsto lo ha attaccato sugli affari del figlio Hunter in Russia e Cina, ma il democratico ha risposto denunciando gli impicci di Donald, che ha un conto bancario a Pechino e non paga le tasse. Il capo della Casa Bianca ha cercato di difendere la sua gestione dell’epidemia, dicendo che «bisogna riaprire il Paese, altrimenti alla fine non avremo più un Paese. Stiamo imparando a convivere col Covid». Biden qui ha sbottato: «Cosa? Stiamo morendo con il Covid! Oltre 220.000 americani hanno perso la vita, e chiunque sia responsabile di una simile tragedia non può restare presidente». Poi si sono divisi anche sulla sanità, l’immigrazione, i conflitti razziali, il carattere. Le linee conclusive della campagna quindi appaiono chiare: Joe punta sul virus, che ieri ha fatto il nuovo picco con oltre 70.000 contagi, e la crisi; Donald sulla sua capacità di rilanciare l’economia, sfruttando ora anche il passo falso dell’avversario sull’energia fossile.

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