Nuova ondata di purghe in Turchia alla vigilia dell’anniversario del fallito golpe. Oltre 7mila, tra poliziotti, personale dei ministeri e accademici, sono stati cacciati dai posti che occupavano con l’accusa di avere “agito contro la sicurezza dello Stato” o perché “membri di una organizzazione terrorista”.
Tra le persone che figurano nell’elenco e sospese dalle loro funzioni figurano tra gli altri 2.303 ufficiali di polizia e diverse centinaia di accademici universitari. Le maxi-purghe decise con lo stato d’emergenza dal presidente Recep Tayyip Erdogan, hanno già portato a 50mila arresti e 150mila epurazioni nei mesi passati.