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Addio a Gina Lollobrigida, l’attrice “più bella del mondo” con la voce da soprano.

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La Bersagliera, ma non solo. Si è spenta oggi a Roma, all’età di 95 anni, una delle ultime dive del cinema italiano, Gina Lollobrigida (all’anagrafe Luigia Lollobrigida). Nata a Subiaco il 4 luglio 1927, dopo il trasferimento con la famiglia nella Capitale, nel 1944, incominciò la sua carriera all’Accademia di belle arti. Ben presto, però, entrò nel mondo del cinema, divenendo una delle più celebri e richieste attrici tra Cinecittà e Hollywood. Molteplici sono le pellicole alle quali la Lollo, nota per la sua bellezza raffinata, prese parte. Ricordiamo, almeno, Pane, amore e fantasia (1953) e Pane, amore e gelosia (1954) di Luigi Comencini, dove veste i panni della spumeggiante Maria De Ritis detta “la Bersagliera”, accanto al maresciallo Carotenuto dell’impareggiabile Vittorio De Sica; La romana, tratto dall’omonimo romanzo di Alberto Moravia; Notre-Dame de Paris, coproduzione italo-francese del 1956, in cui dà vita all’avvenente zingara Esmeralda, assieme al campanaro Quasimodo di Anthony Quinn; Salomone e la regina di Saba (1959) con Yul Brynner; la commedia romantica del 1961 Torna a settembre, con Rock Hudson e Sandra Dee; Venere imperiale (1962) nel quale, per la sua interpretazione di Paolina Bonaparte, vinse il David di Donatello e il Nastro d’argento; Buonasera, signora Campbell (1968). Indimenticabili, poi, le sue comparse in sceneggiati televisivi come Le avventure di Pinocchio di Comencini (1972), nei panni della Fata Turchina, e La romana di Giuseppe Patroni Griffi (1988).

In giovane età, oltre agli studi artistici in Accademia, Gina Lollobrigida prese lezioni di canto, dimostrando sin da subito di essere una valida cantante; come da lei ammesso, inizialmente il maestro non sapeva bene dove metterla, se tra i soprani o i mezzosoprani. Curioso l’aneddoto secondo il quale si esercitasse per fare i gorgheggi nel traforo che unisce via Nazionale e via del Tritone, così da non disturbare la famiglia e gli inquilini del palazzo nel quale abitava. In possesso di una voce chiara e puntuta, da soprano leggero, nella sua lunga carriera l’attrice ha interpretato, nell’immediato dopoguerra, piccoli ruoli di contorno in alcuni film operistici, come L’elisir d’amore di Mario Costa (1946), a fianco di Nelly Corradi, Gino Sinimberghi, Tito Gobbi e Italo Tajo. Due sono, però, le pellicole cinematografiche a tema musicale che l’hanno vista protagonista indiscussa. Al 1948 risale Pagliacci con regia di Costa, dall’omonima opera di Ruggero Leoncavallo del 1892, con il baritono Tito Gobbi, nel quale per il canto è doppiata da Onelia Fineschi. Del 1955 è, invece, La donna più bella del mondo di Robert Zigler Leonard, rappresentazione in forma romanzata della vita della vedette e cantante lirica Lina Cavalieri (1875-1944), rinomata interprete di titoli quali ToscaFedora e Adriana Lecouvreur. Accanto a Vittorio Gassman e Robert Alda, Gina Lollobrigida dà volto e voce alla “donna più bella del mondo”, cantando briose canzonette da café chantant e arie liriche, in particolare la celeberrima “Vissi d’arte” da Tosca di Puccini, resa con eleganza, dizione nitida e una vocalità esile ma luminosa. Tale prova le fece vincere il David di Donatello e suscitò l’interesse persino di Maria Callas che, stando a quanto riportato più volte da Gina Lollobrigida in alcune interviste, le chiese: “Ma è proprio la tua voce?”.

Connessi all’Opera. ( Stefano Balbiani)

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