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A Venezia per i 111 anni di Confindustria il cortometraggio che racconta la vita di “Centoundici” lavoratori in un’Italia che può e deve guardare al futuro.

Festival del Cinema di Venezia: "Centoundici", alla presenza del Presidente Carlo Bonomi, il film per ricordare i centoundici anni di Confindustria con la storia di altrettanti lavoratori in un Italia che può e deve guardare il futuro.

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Alla 78esima Mostra Internazionale dell’arte cinematografica di Venezia forti simbolismo e messaggio da parte di Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, alla presentazione del filmCentoundici” che in occasione dei 111 anni di Confindustria racconta la vita di altrettanti lavoratori italiani in un’Italia che può e deve guardare al futuro. Secondo Bonomi questo è il momento di fare scelte “giuste” anziché “comode” perché con “Next Generation Eu stiamo indebitando i giovani per fare qualcosa oggi e dobbiamo fare qualcosa oggi per loro non per noi” e inoltre “Servono statisti, anziché politici per far ripartire il Paese. Abbiamo la responsabilità del futuro” e un rilancio della cultura perché “E’ il petrolio dell’Italia, dobbiamo essere capaci noi di valorizzarla e metterla a reddito”. Riguardo poi il film voluto dall’associazione degli industriali ha affermato: “Questo film mi emoziona ogni volta che lo vedo. Racconta la storia d’Italia e un po’ i momenti che stiamo vivendo. Abbiamo voluto raccontare attraverso questo cortometraggio la filiera dietro la produzione del film. Il caso ha voluto che a farlo siano stati 111 lavoratori, proprio come 111 sono gli anni di Confindustria. E abbiamo raggiunto il nostro risultato: parlare di chi non si vede, di una filiera industriale importantissima come quella della cultura, con un mezzo che è eccellenza italiana nel mondo. Ma soprattutto abbiamo contribuito nel nostro piccolo alla vita di 111 famiglie”. E ha aggiunto con convinzione: “L’Italia ha smesso di sognare. Vorremmo tornasse a sognare, perché se abbiamo un sogno lavoriamo tutti insieme per raggiungerlo. Siamo in un momento difficile, la ripartenza passa dal tema sanitario, un tema delicato, non facile, che mi sembra stia portando a una radicalizzazione del pensiero, cosa che mi dispiace, perché dobbiamo stare uniti. I nostri padri dopo la guerra avevano un grande sogno e lo hanno fatto insieme pur nella divisione di pensiero”. L’economia che rischia un rincaro esponenziale delle materie prime è un problema che sta gravando nelle ultime settimane anche sulla produzione nazionale e al riguardo Bonomi non ha nascosto tuttavia la sua preoccupazione: “Sta toccando un po’ tutti i settori, ricordiamo sempre che l’Italia è un Paese trasformatore e quindi importiamo tutto. È ovvio che ci sono settori più penalizzati, tra cui quello dell’automotive, e vediamo che a causa della carenza di semiconduttori stiamo fermando degli impianti”.

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