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Luigi Caccia Dominioni Commemorazione in Consiglio Comunale di Milano

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Luigi Caccia Dominioni Commemorazione in Consiglio Comunale di Milano – Pubblicato da Centro Valle il 14 dic. 2016
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RICORDO
Sentite parole del presidente Lamberto Bertolè che ha letto uno scritto del sindaco Sala

Il consiglio comunale di Milano ha omaggiato Luigi Caccia Dominioni Presenti i figli Lavinia, Daria e Antonio e una ristretta cerchia di parenti ed amici, tra i quali Achille Colombo Clerici

MORBEGNO (q m r) Luigi Caccia Dominioni,scomparso il 13 novembre scorso a pochi giorni dal compimento dei 103 anni è stato ricordato in consiglio comunale di Milano dal presidente Lamberto Bertolè: presenti i figli Lavinia, Daria e Antonio e una ristrettissima cerchia di parenti ed amici, tra i quali Achille Colombo Clerici, presidente di Assoedilizia e dell’Istituto Europa Asia, accompagnato dalla moglie Giovanna. Bertolè ha letto parole di
cordoglio del sindaco Giuseppe Sala; «Luigi Caccia Dominioni è stato per molti versi il migliore e il più
rappresentativo architetto della Milano della ricostruzione. La città gli deve molto e soprattutto il fatto di essere punteggiata dalle sue architetture che hanno stabilito, dagli anni ’50 agli anni ’70, le qualità della sua eleganza. Sulla sua esperienza, Milano deve continuare a costruire se stessa, nel nome della bellezza e della qualità del vivere». Luigi Caccia Dominioni è stato architetto, designer e urbanista italiano della storica famiglia nobile milanese originaria
di Novara. Nato a Milano il 7 dicembre 1913, era figlio dell’avvocato Ambrogio, già sindaco di Morbegno, e di Maria Paravicini.
Visse la sua giovinezza nel cuore del capoluogo lombardo, nella casa di famiglia di piazza Sant’Ambrogio, luogo significativo anche per la sua carriera professionale. Laureatosi al Politecnico nel 1936, dopo tre anni
esordisce con il rivoluzionario radioricevitore Phonola. Sospende la professione dal 1939 al 1943, per il
servizio militare; rifiuta di aderire alla Repubblica di Salò e perciò deve fuggire in Svizzera. Dal 1945 riprende la sua attività di architetto, dapprima con i fratelli Livio e Pier Giacomo Castiglioni, poi, dal 1946, con proprio studio professionale.
Dal 1947 si dedica anche alla produzione di arredi e oggetti di design con, tra gli altri, l’architetto Ignazio
Gardella lavora soprattutto a edifici di Milano e provincia. Nel 1972 il Comune di Milano gli conferisce la medaglia d’oro con la seguente motivazione: «Di antica famiglia milanese, opera da oltre un trentennio con genialità creativa e alto magistero di stile nella nostra città ed in Lombardia realizzando costruzioni ispirate ad una visione profondamente umana della vita, in rigoroso equilibrio tra rispetto della tradizione storica e fantasia innovatrice».
Negli ultimi anni del secolo scorso prosegue la sua lunga attività a Milano firmando recuperi e riqualificazioni di edifici urbani esistenti e facendo nuove progettazioni come quelle presso il Campus Golgi del Politecnico di Milano e
della sistemazione urbanistica di piazza S. Babila con l’inserimento della fontana e del verde. Da non dimenticare sono anche le precedenti sistemazioni del Teatro dei Filodrammatici e della Fontana di Largo Marinai d’Italia. Per ultimo, non in ordine cronologico, va ricordato l’edificio per opere parrocchiali realizzato in via Catena. Nel 2006 ha ricevuto il premio In.arch a Roma, nel 2009 alla reggia di Venaria a Torino il premio Compasso d’Oro, indetto dall’ADI, per la sua opera di Design e nel 2015 la Medaglia d’Oro alla carriera dalla Triennale di Milano.

Foto: Darla, Antonio, Lavinia Caccia Dominioni, Giovanna e Achille Colombo Clerici
Foto: Darla, Antonio,
Lavinia Caccia Dominioni, Giovanna
e Achille Colombo Clerici

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