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Italia, diminuisce l’export e l’import.

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venerdì, Maggio 3, 2024

Rispetto al mese precedente, a gennaio 2016 l’export diminuisce del 2,2% e l’import dello 0,6%. Il saldo commerciale è pari a +35 milioni.

Il calo congiunturale dell’export è determinato dalla contrazione delle vendite verso i mercati extra Ue (-6,3%), mentre quelle verso i mercati Ue (+1,1%) sono in contenuto aumento. In forte calo le vendite di prodotti energetici (-22,2%). La flessione degli acquisti è imputabile esclusivamente ai prodotti energetici (-15,8%), al netto dei quali si registra una crescita dell’1,3%.

Nonostante la flessione di gennaio, negli ultimi tre mesi l’export cresce congiunturalmente dell’1,5%, con un incremento più ampio per i paesi extra Ue (+2,5%) rispetto a quelli Ue (+0,7%). I beni di consumo non durevoli (+2,7%) e i beni strumentali (+2,4%) registrano l’aumento più consistente.

In termini tendenziali, a gennaio 2016 si rileva una flessione sia dell’export (-3,5%) sia dell’import (-3,2%), determinata principalmente dal marcato calo delle vendite (-8,0%) e degli acquisti (-6,6%) con l’area extra Ue. Al netto delle differenze nei giorni lavorativi (19 a gennaio 2016 contro 20 di gennaio 2015), la flessione si ridimensiona: -0,3% per l’export e -1,1% per l’import.

Russia (-24,2%) e paesi MERCOSUR (-18,8%) sono i mercati che più contribuiscono al calo dell’export mentre sono in forte crescita le vendite verso i Paesi Bassi (+15,0%) e la Spagna (9,2%). La diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati è rilevante (-16,9%) mentre sono in espansione i mezzi di trasporto, esclusi autoveicoli (+5,4%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (+3,6%).

In calo l’import da Russia (-14,2%) e paesi OPEC (-12,6%) come gli acquisti di petrolio greggio (-34,9%) e gas naturale (-25,8%).

Nel mese di gennaio 2016 proseguono le tendenze al calo dei prezzi dei beni importati: l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali diminuisce dell’1,6% rispetto al mese precedente e del 4,5% nei confronti di gennaio 2015.

La riduzione dei prezzi all’importazione dipende in gran parte dalle dinamiche deflazionistiche del comparto energetico, al netto del quale l’indice registra comunque una flessione dello 0,4% rispetto al mese precedente e dello 0,7% in termini tendenziali.

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