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MILANO, UNA CITTA’ CHE SI LEGGE COME UN LIBRO DI STORIA

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sabato, Maggio 4, 2024

Giangiacomo Schiavi “Milano tra Presente e Futuro : I luoghi, le attività, i significati. Il centro, la città metropolitana, il dopo Expo” – Alberico Barbiano di Belgiojoso. ArchitettiXMilano

A s s o e d i l i z i a
Property Owners’ Association Italy

Presente e (incerto) futuro nelle parole di Alberico Barbiano di Belgiojoso, Gianni Zenoni, Giangiacomo Schiavi

MILANO, UNA CITTA’ CHE SI LEGGE COME UN LIBRO DI STORIA 

Con Expo Milano ha ricevuto un forte impulso di visibilità internazionale confermandosi nel gruppo delle città al vertice europeo: e, cosa che non guasta, ha riconquistato la denominazione di “capitale morale” del Paese. Ed ora che fare per non disperdere questo patrimonio?

Se ne è parlato alla conferenza “Milano. I luoghi, le attività, i significati. Il centro, la città metropolitana, il dopo Expo” alla storica Società del Giardino, relatori l’arch. Prof. Alberico Barbiano di Belgiojoso, presidente dell’associazione ArchitettiXMilano; l’arch. Gianni Zenoni, vice presidente; il dott. Giangiacomo Schiavi, editorialista del Corriere della Sera.

E’ toccato a Belgiojoso chiedersi, e chiedere, quale può essere la strada che Milano deve percorrere per valorizzarsi : privilegiare la città d’arte e di cultura? Oppure il suo aspetto monumentale? O anche sottolineare la caratteristica di capitale della finanza, o della moda, le vestigia di ex  capitale dell’impero romano piuttosto che della componente rinascimentale o risorgimentale o neoclassica e d’altro ancora? Attraverso una ricca serie di diapositive Belgiojoso ha “radiografato” la città proponendo per ciascuna delle ipotesi un piano di interventi urbanistici adatti ad esaltare le caratteristiche delle diverse epoche storiche che la città propone. Perché Milano è come un libro di storia di 2.200 anni che si sfoglia pagina dopo pagina, monumento dopo monumento, edificio dopo edificio; a differenza di altre località del mondo dove il monumento rappresentativo è quasi sempre isolato simbolo di una certa epoca in quanto il contesto urbanistico circostante non esiste piu’ o non e’ mai esistito.

Se solo di recente si è affermata la cultura del “ristrutturare all’interno” mantenendo le facciate originarie – per citare,  i docks di Londra e il magazzino del porto di Genova –  non si giustificano certi orrori che deturpano la città, afferma Zenoni. Sopralzi inverecondi, strutture nuove che nulla hanno a che spartire con il tessuto urbano circostante.

Forse perché Milano, è il parere di Schiavi, è frutto di tante casualità. Che rischiano di dilapidare la bella eredità di Expo. Quale Milano Metropolitana potrà essere con un territorio monco, privo di Monza e di Lodi.

La prova dell’assenza di un progetto chiaro sul suo futuro è data proprio da Expo, meglio dall’area su cui è sorta. Forse caso unico tra le esposizioni internazionali non è sorta su terreno pubblico, ma privato. Costato alla Regione 160 milioni di euro che, con le opere di urbanizzazione, fanno 300 milioni. Ora la Regione offre in vendita l’area a questo prezzo: senza che nessuno si faccia avanti. Qual è infatti l’imprenditore disposto a sborsare una somma simile prima ancora di iniziare a costruire?

I vari progetti – Prodi aveva pensato ad una authority mondiale dell’acqua – si sono a suo tempo arenati. Oggi si parla di campus universitario, di trasferimento di Città Studi. Non ci sono le risorse. E l’Istituto italiano di tecnologia di Genova, ampiamente finanziato dallo Stato ( 100 milioni all’anno ) occuperebbe soltanto 30.000 dell’oltre un milione di mq. dell’area. Anche se arrivassero campus e Città degli Studi, resterebbe comunque una vasta – e costosa – area libera.

Con Expo Milano ha toccato un apice. L’augurio di tutti è che non cominci il declino.

Achille Colombo Clerici con Giangiacomo Schiavi
Achille Colombo Clerici con Giangiacomo Schiavi

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