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La soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita

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PovertaNel 2013, dopo il forte calo registrato nel 2012, la soddisfazione dei cittadini per la vita in generale mostra un quadro sostanzialmente stabile. Cala invece la soddisfazione per alcuni aspetti specifici: famiglia, amici, salute, tempo libero. Peggiora anche la soddisfazione per la situazione economica personale e familiare. Questi i principali risultati dell’indagine Multiscopo “Aspetti della vita quotidiana” svolta nel marzo 2013 che ha rilevato le dimensioni della soddisfazione dei cittadini.

Alla domanda “Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?”, potendo indicare un voto da 0 a 10 (0 indica “per niente soddisfatto” e 10 “molto soddisfatto”), il voto medio indicato dalla popolazione di 14 anni e più è pari a 6,8. Rispetto al passato diminuisce leggermente il livello di benessere soggettivo nei contesti territoriali dove era più elevato.

La quota di chi attribuisce un punteggio di soddisfazione tra 8 e 10 alla vita nel complesso è stabile al 35,0%, dopo essere scesa di 8 punti percentuali tra il 2010 e il 2012. Raddoppiano, nello stesso periodo, coloro che esprimono un giudizio negativo (0-3) passando da 2,3% a 4,5%.

Le persone che nel 2013 si dichiarano soddisfatte per le relazioni familiari sono il 90,2%; l’81,8% è soddisfatto delle proprie relazioni amicali. Una diminuzione nei livelli di soddisfazione ha investito gli aspetti relazionali: nel 2013, si dichiara molto soddisfatto delle relazioni familiari il 33,4% contro il 36,8% nel 2012; così come i molto soddisfatti per le relazioni amicali passano dal 26,6% all’attuale 23,7%.

Sul proprio stato di salute, l’80,3% della popolazione esprime un giudizio positivo (molto o abbastanza soddisfatto), mentre il 13,5% è poco soddisfatto e le persone per nulla soddisfatte sono il 4,5%. Anche in questo ambito si registrano però minori livelli di soddisfazione rispetto al 2012 (scende dal 18,5% al 16,5% la quota di molto soddisfatti).

Per quanto riguarda il tempo libero, a dichiararsi molto o abbastanza soddisfatto è il 63,0% della popolazione, una porzione molto più bassa che per gli altri aspetti della vita quotidiana già considerati, soprattutto per le donne.

Riguardo alla propria situazione economica rispetto all’anno precedente passa dal 55,8% al 58,6% la quota di famiglie che dichiara un peggioramento. Il calo è generalizzato sul territorio, ma maggiore al Nord.

Parallelamente diminuisce con analoga intensità la soddisfazione per la situazione economica personale: Il 58,0% delle persone si dichiara per niente o poco soddisfatto della propria situazione economica rispetto al 55,7% dell’anno precedente. Anche in questo caso il calo è più evidente al Centro-nord.

Nel 2013 il 73,2% degli occupati si dichiara molto o abbastanza soddisfatto del proprio lavoro, dato in lieve diminuzione rispetto al 2012. Le donne si dichiarano leggermente più soddisfatte degli uomini (72,4% contro 74,3%). Gli individui poco o per niente soddisfatti si attestano al 23,5%.

Alla domanda “Lei generalmente pensa che si possa fidare della maggior parte della gente oppure bisogna stare molto attenti?”, la maggior parte degli intervistati risponde con un atteggiamento di cautela verso il prossimo: il 77,3% delle persone pensa che “bisogna stare molto attenti” nei confronti degli altri, mentre solo il 20,9% è orientato ad un atteggiamento di fiducia. Tali quote erano nel 2012, rispettivamente, il 78,1% e il 20,0%.

I problemi legati alla zona in cui si vive maggiormente sentiti dalle famiglie sono il traffico (38,1%), la difficoltà di parcheggio (37,2%), l’inquinamento dell’aria (36,7%), il rumore (32,4%), la difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (31,2%), il rischio di criminalità (31,0%), il non fidarsi a bere acqua dal rubinetto (29,2%) e la sporcizia nelle strade (28,1%), mentre l’irregolarità nell’erogazione dell’acqua è considerata un problema dal 9,9% delle famiglie, ma emerge in modo significativo in Calabria (30,7%) e Sicilia (25,2%).

Aumenta in particolare la percezione del rischio di criminalità indicato dal 26,4% delle famiglie nel 2012 e dal 31,0% nel 2013 e le difficoltà di collegamento con i mezzi pubblici (dal 28,8% al 31,2%).

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