“Imputato Ratko Mladic, il Tribunale internazionale delle Nazioni Unite la condanna all’ergastolo per genocidio, crimini contro l’umanità, crimini di guerra”. Dopo la lunga lettura dei capi d’accusa, il presidente della Corte Aphons Orie, freddo e impassibile, ha letto la sentenza.
Nel contempo Mladic, il macellaio di Srebrenica, dava in escandescenze, gridava al processo politico, insultava i giudici come bugiardi, diceva di sentirsi male.