Finalmente la Serie A ha avuto inizio, un nuovo campionato, una nuova sfida e la stessa rincorsa: come quando in Formula 1 la gara ricomincia a seguito di una bandiera rossa, gli equilibri in campo potrebbero essere modificati, la domanda da farsi è se la capolista sarà in grado di mantenere il vantaggio ottenuto o subirà il contraccolpo dell’inattività di un mese. Ad ora il Napoli ha vinto il titolo d’inverno ma la Juventus è in piena rimonta, e la prima sconfitta ottenuta in questa Serie A non sembra aver preoccupato Spalletti. “Ogni nuovo inizio è la fine di qualche inizio” Jon Bon Jovi lo affermava in “Welcome to Wherever you are”, il concetto espresso nella sua canzone è che per dare il via ad una nuova esperienza bisogna per forza aver messo fine ad una precedente fase: il campionato ha il suo nuovo inizio che in automatico sancisce la fine della pausa dedicata al mondiale. Sono trascorsi 18 giorni tra il momento in cui Lionel Messi ha alzato la coppa del Mondo e il fischio di inizio di Sassuolo-Sampdoria, la partita che insieme a Salernitana-Milan, ha riacceso i riflettori sul nostro campionato. 18 giorni in cui il calcio è mancato a tutti gli appassionati, con una magra consolazione della compagnia delle squadre estere. Alla ripresa quindi il Napoli ha il ruolo di capolista che manterrà ancora nonostante la sconfitta contro l’Inter. Ad inseguire i partenopei c’è la strategia del “corto muso” di Massimiliano Allegri: come nelle gare di ippica non conta la distanza con la quale si vince ma basta un vantaggio minimo, allo stesso modo per ottenere i tre punti basta segnare un gol in più dell’avversaria. La Juventus è una società nata per vincere, anche in momenti dirigenziali caotici l’obiettivo non può che essere il titolo e l’eliminazione in Champions non poteva trascinare la squadra nel baratro dell’anonimato. Brahim Diaz aveva approfittato di un errore difensivo e involatosi verso la porta era riuscito a consolidare i tre punti per il Milan contro la Vecchia signora, pochi giorni dopo arrivò la sconfitta contro il Maccabi Haifa, e il mister era sull’orlo di un precipizio. Come spesso accade il derby non è una partita come le altre e il gol realizzato da Vlhaovic ha cambiato la stagione della Juve. In campionato le vittorie consecutive senza subire reti attualmente sono 8, e si avvicina lo scontro con la prima in classifica. Anch’essa è guidata da un tecnico toscano, ma lo stile di gioco è esattamente l’opposto. La priorità dell’essere “organizzati bene” imposta da Spalletti si traduce in un gioco divertente, appassionante e soprattuto funzionale. 4 punti persi prima della sosta, due pareggi con Lecce e Fiorentina poi solamente vittorie, spesso con grande scarto. Il primo passo falso della stagione è stata la sconfitta con l’Inter ma il primo posto resta custodito a casa del Napoli di Kvara e Osimhen.
I campioni in carica rossoneri non hanno gli stessi risultati, subiscono più gol delle prime due, ma in termini di punti sono alla pari con i bianconeri. Pioli mantiene il suo progetto tattico, e nonostante l’assenza prolungata di Maignan e Calabria, rientrato solo dopo la sosta, resta una delle favorite ma perennemente in attesa di comprendere De Ketelaere e affidandosi costantemente alla fascia sinistra Theo-Leao.
L’Inter è rimasto indietro, ma mantiene la zona champions anche se l’obiettivo dei nerazzurri doveva essere il trionfo nazionale, e invece con Lukaku in tilt e Brozovic costantemente fermo il solo intramontabile Edin Dzeko non riesce a mantenere la squadra vicina al vertice della classifica e quindi Inzaghi, da che doveva contendersi lo scudetto deve iniziare a guardarsi le spalle dalla Capitale. Le romane sono a pari punti ma se dai settori sud dell’Olimpico filtra ottimismo per il ritorno imminente di Wijnaldum e l’euforica presenza di un campione del mondo in rosa come Dybala, dal lato nord invece la ripresa non ha portato emozioni e il campionato procede lentamente rispetto all’inizio dirompente della vittoria ai danni dell’Inter. E intanto l’Atalanta in silenzio osserva ed è già anche lei alla pari con Roma e Lazio. Nelle retrovie si accenderà la lotta per non retrocedere, Verona, Sampdoria e Cremonese sono ancora lontane dal Sassuolo in difficoltà, però la spinta della seconda metà di stagione potrebbe dare alle squadre a rischio una nuova linfa.
Si riaccendono gli stadi, con un pensiero a Gianluca e Sinisa che dall’alto guarderanno la fine di un campionato che per anni li ha resi protagonisti ed indimenticabili.
