Internazionali d’ITALIA: magia di Paolini, spietato Musetti, si vendica Sinner.

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Jasmine Paolini Ph. Ascanio Antolini Ossi

In questo mondo di eroi, noi ne abbiamo ben tre arrivati alle fasi conclusive del torneo del Foro italico. Jasmine Paolini addirittura in semifinale, Lorenzo Musetti e Jannik Sinner ai quarti, e stranamente la presenza di quest’ultimo tra i migliori otto era la meno scontata. Mesi di inattività lasciano delle scorie, dei segni e riportano a galla vecchi fastidi. Dopo due finali slam, la vittoria in doppio sia qui a Roma che alle Olimpiadi di Parigi Jasmine può liberare la propria gioia perchè è in semifinale agli Internazionali, un torneo dove non era mai riuscita a vincere più di una partita. Lorenzo invece da continuità al suo tennis, una parola che fino a quest’anno era a lui apparentemente sconosciuta, dalla semifinale a Wimbledon invece ha trovato la chiave giusta per raggiungere la top ten. Sono diventati effettivamente gli Internazionali d’Italia e degli italiani, e peccato per Matteo Berrettini, lo ha sottolineato anche la Volpe Rossa, costretto al ritiro durante un sofferto e combattuto, ma anche equilibrato match contro Casper Ruud accusando forse la fatica per l’emozionante doppio giocato insieme al fratello Jacopo il giorno prima in un derby con Sonego e Musetti.

Jannik Sinner, ph. Ascanio Antolini Ossi

Tennis, Paolini che emozione: batte Shnaider e ora sogna

Qualcuno dei maggiori appassionati ci ha già pensato quando alcuni giorni fa Iga Swiatek veniva eliminata da Danielle Collins, altri forse addirittura quando hanno visto il tabellone e tutti ne abbiamo avuto la certezza con l’eliminazione di Jaessica Pegula: Jasmine Paolini ha l’occasione della vita qui a Roma perchè è ormai da diversi giorni la testa di serie più alta rimasta in quella zona di tabellone. Affronterà in semifinale Peyton Stearns, attenzione a non sottovalutarla viene da una serie di tre vittorie consecutive al tie break del terzo set, due delle quali contro campionesse slam come Madison Keys e Naomi Osaka oltre a quella in tarda notte con Elina Svitolina due vote campionessa a Roma. La prospettiva è diversa dall’affrontare Iga Swiatek che proprio contro Jasmine ha vinto il suo ultimo slam, il suo ultimo acuto in carriera considerando il suo momento disastroso, ma vista la sofferenza della partita con Diana Shnaider non possiamo dar per scontata nessuna sfida. Intanto raggiunge la seconda semifinale in un torneo 1000 della stagione, sta piano piano recuperando i punti che rischia di perdere con l’arrivo dell’estate. La finale? Manca dal 2014, da una sconfitta contro Serena Williams quando a raggiungerla fu Sara Errani che proprio nella partita contro la russa è stat fdondametale a detta della stessa Jasmine con un coaching consigliandole di giocare sul rovescio della sua avversaria. D’altronde insieme avevano sconfitto in quella magica giornata a Parigi proprio Diana Shnaider che nell’occasione a cinque cerchi era affiancata da Mirra Andreeva e si è dovuta accontentare di un argento. Parte alla grande Jas, ma poi si spenge, inzialmente contrasta la palla pesante di Shnaider, va avanti 4-0 ma poi il dritto micidiale della russa pareggia i conti, sorpassa nonostante due doppi falli consecutivi. a quel punto siamo pari, Jas torna avanti variando l’angolo, facendo muovere la sua avversaria, ma è tutto inutile perchè poi al tie break la spunta Shnaider. C’è ancora un set da giocare, ma Paolini è fuori partita e uno schiaffo al volo che si affossa in rete è la testimonianza della difficoltà dell’azzurra, Shnaider restituisce il parziale, 3-0 30-0 che poi diventa 4-0 subito dopo la prima interruzione per pioggia della giornata al Foro. Il coaching di Sara arriva in quel momento, e al rientro in campo Jas trova nuove certezze, ringrazia la pioggia e riprende vita, il rovescio della Shanider crea danni alla russa, non solo pareggio ma anche sorpasso 6-4. Lo scorso anno Jasmine e Sara si erano trovate in doppio in una situazione simile se non peggiore al primo turno del 2024 contro Melichar Martinez/Perez, sotto 0-4 0-40 dopo aver perso il primo set, rimontarono e vinsero il torneo trovando sulla loro strada peraltro Kichenok al fianco di Ostapenko, la lettone eliminata da Jas in questo singolare. Quindi al terzo set oggi Jasmine va di nuovo in svantaggio ma poi Shnaider perde la testa, il pubblico è schierato dalla parte della Paolini come è normale, le fa sentire che gioca in casa anche se delle volte risulta quasi antisportivo (si poteva evitare l’esultanza tra un servizio sbagliato e l’altro dell’avversaria). A quel punto Shnaider si infuria con il Centrale, ma non riesce a trasformare questa foga in esplosività sul campo e la partita le sfugge definitivamente. Avanti Jasmine, continuano le imprese.

Lorenzo Musetti

Tennis, Sinner e Musetti: pioggia e acciacchi, ma l’Italia avanza

Una contemporaneità quasi crudele obbliga il pubblico ad una scelta dolorosa, Jasmine o Lorenzo, Paolini o Musetti. L’oro olimpico sul Centrale, il bronzo sul Grandstand. Con tanto di fischi annessi gli organizzatori puntano forte sull’Italia nella programmazione, e così i possessori del biglietto per la sessione diurna dopo un grande show tra Alcaraz e Khachanov sostengono Jasmine e poi Jannik sperando in Berrttini che tuttavia alcuni minuti dopo la pubblicazione del programma ufficiale la sera prima stringe la mano all’arbitro per abbandonare la partita contro Ruud. L’Italia tuttavia realizza l’en plein: tre vittorie su tre spezzate dal temporale. Abbiamo detto quanto sia stato provvidenziale lo scroscio per la Paolini, qualche pensiero in più lo ha dato invece a Musetti che si è trovato nella rara ed unica situazione di attendere oltre due ore per giocarsi il suo match point. L’avversario era Medvedev un giocatore che odia la terra rossa ma da quando ha vimot proprio questo torneo ha iniziato a ricredersi. Su questa superficie Musetti è tra i migliori dieci, forse anche oltre la top ten che ha raggiunto in questa primavera. Seconda di servizio e dritto a uscire, basta per raggiungere i suoi primi quarti di finale a Roma, troverà Zverev altro campione del torneo (e attuale detentore del titolo). La pioggia crea attesa per il match point di Musetti ma anche per la partita di Sinner, il nostro numero uno, che dopo aver ricevuto i primi bangi di folla e le prime ovazioni qui nella settimana passata ha sconfitto Navone e De Jong, non segna difficoltà e qualche preoccupazione. Fin dalla conferenza stampa ha affermato di essere a Roma per testarsi, per prepararsi al Roland Garros e ritrovare il ritmo partita visto che causa squalifica non giocava dalla finale dell’Australian Open con Zverev, e proprio per questo è iscritto anche ad Amburgo la prossima settimana. Oggi c’era però il primo grande test, Franscisco Cerundolo argentino in straordinaria forma sulla sua superficie. Con il vero Sinner non ci sarebbe stata partita, ma questa condizione particolare ha riacceso i fantasmi del 2023 quando Francisco eliminò l’azzurro in maniera clamorosa. In un terzo match diurno che per la pioggia diventa serale Jan segue lo steso copione di due anni fa e vince il primo set al tie break, ma poi al momento di cambiare non delude e ricorda a tutto il mondo chi è il numero uno del ranking. Chiama anche un medical time out, riemerge il problema delle vesciche come era prevedibile dopo alcuni mesi di pausa. Indossa il suo personale Revege Dress e raggiunge la 24esima vittoria consecutiva, la terza senza perdere neanche un set. Trasmette la serenità solita, quella che era mancata a noi italiani e al tennis intero, inganna l’attesa di due ore e mezza per la pioggia giocando a bocce nel corridoio. La partita non è bellissima, tanti errori caratterizzati dall’umidità. Vince l’ottavo tie break di fila, il 17esimo negli ulitmi 19. Vince chi sbaglia meno e in questo caso Jannik è una maestro, 53 i gratuiti di Cerundolo contro 30 di Sinner e alla fine festeggia con il suo classico gesto, quello che lo accumuna ai suoi amici di sport Ciccone e Giovinazzi. Era dal 1984 che non si vedevano due italiani ai quarti di finale a Roma.