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Crotone, ecomostro abbattuto con 400 chili di esplosivo.

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mercoledì, Dicembre 11, 2024

E’ stato abbattuto con 400 chili di esplosivo Palazzo Mangeruca, l’ecomostro confiscato alla ‘ndrangheta, a Torre Melissa nel crotonese.

“L’abbattimento dell’ecomostro di Melissa ha un duplice valore: da un lato viene sgretolato un simbolo del potere mafioso sul territorio, affermando una vittoria dello Stato sulle cosche che sfregiano il territorio, dall’altro si sana quella ferita ambientale, facendo sì che nuove strutture destinate al turismo si riprendano gli spazi occupati per decenni dal cemento”, ha detto all’Adnkronos la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro.

“Il governo Meloni sta dedicando grande impegno al destino dei beni confiscati alla criminalità, perché vengano riutilizzati a fini sociali o per realizzare presidi dello Stato, o perché vengano abbattuti quando inutilizzabili o abusivi, come nel caso di Palazzo Mangeruca”, ha rivendicato Ferro, secondo cui “l’abbattimento di oggi è il frutto di una grande sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte, dalla magistratura all’Arma dei Carabinieri, alla Prefettura di Crotone, all’Agenzia nazionale per i beni confiscati, dal governo nazionale alla Regione Calabria che con il presidente Roberto Occhiuto e l’ex assessore Fausto Orsomarso ha finanziato quest’opera di bonifica che dà un segnale chiaro di legalità e di difesa del territorio”.

“Oggi dimostriamo che in Calabria le istituzioni sono più forti delle organizzazioni criminali – ha commentato il governatore Roberto Occhiuto ai microfoni di Rainews – Ora la zona verrà riqualificata e rigenerata”.

“Un segnale forte contro l’abusivismo e contro la ‘ndrangheta che costituiscono un grave ostacolo allo sviluppo di una regione che vuole mettere a valore, nella piena legalità, il proprio straordinario patrimonio di civiltà, natura e cultura”, ha detto il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso.

“Un segnale chiaro – ha aggiunto – per superare inerzie e tolleranze verso tutto ciò che deturpa l’ambiente, provocando rischi all’incolumità delle comunità e ingenti diseconomie. Ma, soprattutto, è una scelta che sottolinea l’urgenza di attivare ogni mezzo e strumento al fine di tutelare il paesaggio, come impone l’articolo 9 della Costituzione”.

Fonte: ADNKRONOS.COM

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