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Crisi Svb, lunedì nero per le Borse. L’Europa brucia 291 miliardi.

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giovedì, Marzo 28, 2024

Il governo americano scende in campo e annuncia un piano per evitare che il fallimento di Silicon Valley Bank si tramuti in una nuova Lehman Brothers.

Il Tesoro, la Fdic e la Fed annunciano – in una nota congiunta – che tutti i depositi presso Svb saranno disponibili da oggi, quindi anche quelli sopra il 250.000 dollari assicurati dalla Federal Deposit Insurance Corp.

Inoltre la banca centrale mette a disposizione una nuova finestra di liquidità per aiutare le banche a rispondere alle richieste dei clienti in caso di fuga. 

Ma la rete di protezione allestita dagli Usa intorno al caso Svb non ha evitato il duro contraccolpo sui mercati.

Le Borse bruciano 291 miliardi di euro, e vanno a picco le banche. Piazza Affari maglia nera perde il 4% e manda in fumo 24 miliardi di euro. Wall Street chiude contrastata.

Svb, Biden: ‘Nessuna perdita sara’ a carico dei contribuenti’
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I MERCATI

Lunedì nero per le Borse europee messe ko dal fallimento della californiana Silicon Valley Bank. Con il timore di un contagio anche agli istituti del Vecchio Continente, peraltro escluso da più parti, vanno in fumo 291 miliardi di capitalizzazione. Tra i singoli listini Francoforte lascia sul terreno il 3,04% (Dax a 14.959 punti), Parigi il 2,9% (Cac 40 a 7.011 punti), Londra il 2,58% (Ftse 100 7.548 punti), Madrid il 3,55% (Ibex 8.955 punti).

Seduta da dimenticare per il Ftse Mib travolto, come il resto delle Borse europee, dall’onda lunga del crac della californiana Silicon Valley Bank. L’indice delle blue chip, penalizzato dalla forte esposizione al comparto bancario, lascia sul terreno in chiusura il 4,03% a 26.183 punti mandando in fumo oltre 24 miliardi in termini di capitalizzazione.
Sul listino delle Blue chip penalizzato dalla forte esposizione al comparto bancario, pagano più di altri Bper (-9,5%), Banco Bpm (-8%), Unicredit (-9%). Di contro tengono i titoli legati all’energia. Ancora Italgas (+1%) in scia ai conti, poi Snam (+0,57%), Terna (+0,61%). Tra gli altri piatta Leonardo (+0,09%).

Wall Street chiude debole. Il Dow Jones perde lo 0,28% a 31.819,05 punti, il Nasdaq sale dello 0,45% a 11.188,84 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,15% a 3.855,74 punti.

Che sta succedendo alle banche Usa

L’INTERVENTO DI BIDEN

“Gli americani possono stare tranquilli: i loro depositi sono al sicuro”. Lo afferma Joe Biden in merito al collasso di Svb e alle tensioni sul sistema bancario “Nessuna perdita sarà a carico dei contribuenti”. Lo afferma Joe Biden in merito alle misure “rapide” prese dall’amministrazione per il fallimento di Svb. Il presidente Usa sottolinea: ‘Il sistema bancario americano è sicuro’.

Intanto le autorità americane prevedono un’altra asta per Silicon Valley Bank dopo quella fallita domenica. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti, secondo le quali la Fdic ha spiegato ai repubblicani in Senato che intende procedere alla luce della maggiore flessibilità concessa dall’aver dichiarato il fallimento di Svb una minaccia per il sistema finanziario.

E la Fed lancia un’indagine interna sulla sua supervisione di Silicon Valley Bank. I risultati dell’inchiesta saranno pubblicati l’1 maggio.

I TITOLI DI STATO

 Lo spread tra e Btp e Bund chiude in rialzo. Il differenziale si allarga oltre i 192 punti. In calo tutti i rendimenti dei titoli di Stato dell’Eurozona, con gli investitori che rifanno i conti su quella che sara’ la dinamica dei tassi dopo lo shock del fallimento della Silicon Valley Bank. Il Btp a 10 anni scende di 13 punti al 4,17%. Ma gli strappi piu’ importanti si registrano sui titoli di Stato a due anni, con il rendimento del Bund tedesco che scende di 41 punti base e quello dell’Oat francese di 38 mentre per il Btp il calo e’ di 30 punti. (ANSA).

La Fed all’angolo. Lo scontato rialzo dei tassi di interesse di almeno lo 0,50% alla prossima riunione del 22 marzo appare in bilico con il tracollo di Silicon Valley Bank e le tensioni sul sistema finanziario. A tremare è tutta la tabella di marcia della banca centrale americana: l’andamento degli swap indica infatti che lo scenario più probabile è una pausa forse per l’intero 2023 della campagna aggressiva dei rialzi del costo del denaro. E torna ad alimentare la speranza di un taglio del costo del denaro quest’anno. Il fallimento di Svb e di Signature Bank infatti potrebbe spingere la Fed a una maggiore cautela anche a fronte di un’inflazione che non molla la presa. Il dato sui prezzi al consumo è atteso per domani e gli analisti stimano un rallentamento dell’inflazione al 6% dal 6,4% di gennaio. Una frenata che comunque mantiene i prezzi ben sopra il target del 2%.

Le chance che la Fed non alzi i tassi di interesse alla prossima riunione di marzo sono al 66%. E’ quanto emerge dall’andamento degli swap, secondo quanto riporta Cnbc. 

Usa in campo contro contagio ma nessun salvataggio Svb

L’EUROGRUPPO

A poco sono valse le rassicurazioni del ministero dell’Economia guidato da Giancarlo Giorgetti, che ha ricordato che “il sistema bancario italiano ed europeo è regolarmente monitorato dalle autorità di vigilanza e supervisione assicurandone così la stabilità”. Scarso effetto ha avuto a Parigi l’analogo intervento del suo collega d’Oltralpe, Bruno Le Maire, che ha escluso rischi di contagio segnalando che “non c’è un allarme specifico per il settore bancario francese”. “Non credo che ci sia un reale rischio di contagio in Europa al momento”, ha allargato l’orizzonte il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, alla riunione dell’Eurogruppo a Bruxelles dove ha assicurato che la Commissione sta monitorando la situazione in contatto con la Bce.

ansa

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