Ciclismo, spunta un nuovo fenomeno: Skjelmose vince l’Amstel Gold Race

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Mattias Skjelmose, tadej Pogacar, Remco Evenepoel

Abbagliati dalla nuova stella di Broadway, come direbbe Cremonini. Potremmo aver assistito alla nascita di un nuovo fenomeno del ciclismo pronto ad aggiugnsersi agli ormai già invincibili Dioscuri delle due ruote su strada e per ora già ne ha messi alle spalle un paio. Mattias Skjelmose ha vinto la Amstel Gold Race, non una monumento, non un grande giro, ma una corsa dalla grande difficoltà disegnata con l’idea delle top 5, con diverse asperità e passaggi iconici come il Kruisberg ed il Cauberg. Il trittico delle Ardenne inizia nel segno della sorpresa, non per l mancata vittoria di Remco Evenepoel che forse aveva illuso alcuni giorni fa alla Freccia del Brabante, ma anche per per un’altra sconfitta di Pogacar, inizia ad essere preoccupante per come è arrivata e anche considerando che non è solo van Der Poel l’uomo in grado di batterlo adesso. Forse però a ripensarci Skjelmose era semplicemente l’uomo più fresco, con più energie rimaste nei pedali che è l’elemento determinate quando si giunge ormai alla conclusione della primavera della classiche. Una conclusione massacrante per al verità con il trittico delle Ardenne che in una settimana mette in fila Freccia del bramante come anticipo e poi Amstel gold Race, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi. Se da una parte nessuno chiedeva a Remco di arrivare competitivo in Olanda considerando che si tratta della sua seconda gara stagionale al rientro da un brutto infortunio, adesso sulla condizione di Pogacar vengon alcuni dubbi legati alla partecipazione alla Paris Roubaix. Fatto sta che l’azione di Skjelmose ceh ha vinto in difesa, può lanciarlo verso una grande stagione e anzi verso una grande carriera, sul giovane fenomeno è maturo, i grandi sono avvertiti.

Mattias Skjelmose, Tadej Pogacar, Remco Evenepoel

Mattias Skjelmose, Chi è il nuovo fenomeno del ciclismo

Le Ardenne tolgono e le Ardenne restituiscono, lo scorso anno Mattias Skjelmose finì ritirato alla Freccia Vallone, caduto nella trappola del Nord di un clima ostile allo sport e agli sportivi. Principio di congelamento, condizioni critiche per disputare una gara del genere, non riusciva neanche a secendere dalla bicietta per salire in ammiraglia a scaldarsi. A distanza di un anno si mette una mano in testa incredulo, il suo talento è finalmente sbocciato nella giornata in cui alle sue spalle, anzi per la verità mezza ruota dietro di lui ci sono due medaglie d’oro olimpiche e la maglia iridata in carica. Si aspettava i crampi, si aspettava di doversi chinare alla superiorità di Evenepoel e Pogacar e invece chi si è dovuto inchinare sono i due campioni. I contorni della superstar si stanno ormai delineando, per un nuovo prodotto della scuola danese che emerge a 24 anni, senza una grande esperienza di vittorie nelle categorie giovanili, ma sono i successi come questo alla Amstel Gold Race che vanno sulla bilancia del talento e non gli anni della carta d’identità. Poche vittorie tra gli juniores a differenza di altri suoi avversari di oggi rimasti sconfitti (pensiamo ad esempio a Fisher Black o a Ben Healy). Dati e statistiche e atteggiamento sono bastati però per convincere la Lidel-Trek a scommettere su di lui, aveva visto qualcosa, avevano visto l’investimento e lo hanno fatto esordire a neanche vent’anni sulla spinta dell’entusiasmo che aveva portato la scuola danese con i successi di Vingegaard. Ci vuole coraggio per andare oltre i segnali di malaugurio, piccoli sintomi preoccupanti come la squalifica dovuta all’assunzione di farmaci vietati dall’antidpoing quando era ancora tra i giovanissimi. Anzi, seguirono i pochi indizi di quella prima fase di carriera, come il secondo posto alla Peace Race Junior del 2018 quando chiuse alle spalle del solo Evenepoel il terzo alla Roubaix junior dello stesso anno. Primi segnali anche di un ottimo corridore a cronometro con un successo in Svizzera prima di fermarsi per il caso di doping. Positività alla metilesanamina, dieci mesi di squalifica e le tracce della carriera giovanile si interrompono. La Lidl-Trek (a quel tempo Trek Segafredo) scommette su di lui, lo preleva dalla Leopard e viene subito ripagata per che al suo primo anno con loro si arrampica fino al sesto posto all’UAE Tour. E’ il trampolino di lancio, Mattias inizia a guardare i campioni da vicino, partecipa al suo primo Giro d’Italia e sfiora si avvicina molto a Pogacar nel 2023 alla Freccia Vallone dove è secondo. Un crescendo che non si è più arrestato, vittoria al Tour De Suisse, quinto posto alla Vuelta e adesso questa Amstel, il futuro è suo e non sarà più l'”altro” danese della Lidl-Trek.

Mattias Skjelmose

Amstel Gold Race 2025, vince Skjelmose, Pogacar ed Evenepoel si inchinano

La lidl-trek punta sulla Danimarca, sceglie il ragazzo nato a Copenaghen nel 2000 e lo affianca a Mads Padersen. Sono diversi, Mattias è uno scalatore con caratteristiche che si possono adattare alle corse di un giorno, l’altro non ha bisogno di presentazioni ma ora nel ristretto gruppo dei vincitori della piccola nazione affacciata sul baltico c’è anche Skjelmose in compagnia di gente come Fulgsang, Asgreen, lo stesso Pedersen, Vingegaard e altri nomi come Bjerg, Cort Nielsen e Kragh Andersen. La Danimarca, come la Slovenia ha tracciato i nuovi confini del ciclismo. Alla Amstel Gold Race vince tra due fenomeni, muovendosi in prima persona capendo che per arginare le azioni di Pogacar ci voleva un’azione alla Van der Poel, o alla Ganna. Non ci siamo dimenticati della Sanremo e a quanto pare non lo ha fatto neanche lui. Il copione sembrava lo stesso, a 42 km dal traguardo dopo alcune ore di torpore nordico, affonda il colpo Tadej ma non su sua inziativa. Sul Kruisberg deve rispondere alla fiammata di Julian Alaphilippe, chi si rivede! Dura poco però il campione del mondo di Imola e delle Fiandre (2020 e 2021) e ben presto la pedalata di Pogacar lo sfianca lasciando lo sloveno da solo, come semrpe, fin qua tutto da copione. A rovesciare le carte ci pensa Skjelmose che stacca gli inseguitori e si porta con se Remco Evenepoel, e il distacco inizia a diminuire la gara era ancora accesa. Lo riprendono, e decidono di viaggiare insieme, il cauberg incombe eppure sulla salita simbolo dell’Amstel Gold Race, davanti alla folla impazzita per questo triplice confronto lo sloveno non si muove, non rilancia in velocità, accetta di giocarsela in volata sperando in un esito diverso rispetto alla Sanremo. E invece per lui il finale è amaro, come in riviera, come nell’inferno del Nord, paga le grandi fatiche degli ulitmi mesi e anche quest’anno gli sfugge ogni possibilità di completare il trittico delle Ardenne. Ci era andato vicinissimo nel 2023 ma una caduta alla Liegi infranse i suoi sogni. Skjelmose vince di mezza bicicletta, Remco è sul podio e tutto sommato può sorridere perchè è tornato e lo ha fatto da campione con la vittoria alla Freccia del Brabante e questo podio. Si rinnova lo scontro, Freccia Vallone e Liegi, ora i campioni sono Tre.

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