Controlli medici su tutti i bambini in custodia della polizia di frontiera al confine fra il Messico e gli Stati Uniti. Lo hanno deciso stamattina le autorità americane dopo la morte, il giorno di Natale, del piccolo Felipe Alonzo-Gomez: un bambino del Guatemala di otto anni deceduto mentre col padreera trattenuto in un centro migranti dove era arrivato una settimana fa. Il secondo decesso di un minore in custodia in un solo mese, che fa seguito a quella della piccola Jakelin Caal, sette anni, anche lei del Guatemala, quasi certamente morta per disidratazione l’8 dicembre scorso. La piccola era sotto la responsabilità della polizia di frontiera statunitense dopo aver trascorso vari giorni senza cibo ne acqua nel deserto del New Mexico.
Felipe Alonzo-Gomez era arrivato al confine una settimana fa ed era in custodia in un centro migranti insieme al papà: a quanto pare i “segni di una potenziale malattia” erano evidenti ma non sono stati fatti tutti i passi necessari per salvarlo. Lunedì 24 era stato accompagnato insieme al padre all’ospedale di Alamogordo, in New Mexico, dove gli erano stati diagnosticati febbre e raffreddore e gli erano stati prescritti ibuprofene, un farmaco antinfiammatorio, e amoxicillina, un antibiotico. Era stato dimesso, ma in serata, dopo aver vomitato per ore, era stato riportato in ospedale: dove è morto due ore dopo, mezzanotte di Natale passata da poco.
L’emergenza piccoli migranti in America è ancora alta: tanto più che nessuno sa con certezza quanti siano rinchiusi con i loro genitori nei centri d’accoglienza al confine.Da giorni migliaia di migranti dall’America Centrale sono al confine ma coloro che chiedono asilo negli Stati Uniti non vengono più fatti entrare subito in territorio statunitense, ma tenuti nelle zone di frontiera.