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T.I.Assotir: Nuove Politiche per il rilancio dell’autotrasporto

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AssotirIQ. 07/06/2013 – Il settore, che rappresenta il 7% del Pil italiano, versa in gravi difficoltà: 7mila imprese chiuse solo negli ultimi 15 mesi, costo del gasolio aumentato del 31% in 3 anni, calo della vendita dei veicoli pesanti del 28%.

Si apre oggi con gli adempimenti statutari, per proseguire domani 8 giugno con una seduta pubblica cui sono previsti interventi di rappresentanti del mondo scientifico, del Governo e delle Istituzioni, il II Congresso Nazionale di T.I. Assotir, presso il N.H. Midas, a, Roma.

Il Congresso offre l’occasione per riflettere sullo stato attuale del settore del trasporto e della logistica e sulle prospettive delle imprese di autotrasporto italiane, ma anche per illustrare le proposte dell’Associazione alle istituzioni ed alle forze economiche e sociali per realizzare un’urgente inversione di rotta che faccia uscire il settore dalla crisi. “Un settore che versa in gravi difficoltà”, dichiara Anna Vita Manigrasso, Presidente Nazionale di Assotir, riconfermata per l’occasione con un nuovo mandato, “ma che rappresenta una porzione significativa – pari al 7% – del Pil nazionale, riconfermandosi come un segmento strategico per il rilancio dell’economia italiana”.

Nell’autotrasporto, infatti, operano oltre 100mila imprese, e da esso dipendono le sorti di più di un milione di famiglie. Sono particolarmente pesanti i dati che fotografano l’autotrasporto Italiano in questi ultimi anni:

· 7mila imprese chiuse negli ultimi 15 mesi; altre 2.000 in situazione fallimentare o prefallimentare;

· calo del 28% nella vendita dei veicoli pesanti, negli ultimi dodici mesi;

· presenza pesante dell’intermediazione, che incide in modo notevolissimo sul ricavo delle imprese di trasporto ed è la sola beneficiaria dei rincari dei prodotti di cui i consumatori fanno regolarmente le spese.

“Uno dei principali problemi del settore è proprio l’intermediazione” – dichiara Claudio Donati, Segretario Generale di Transfrigoroute Italia Assotir – “la sua incidenza sul costo finale del trasporto risulta eccessiva ed anomala. E’ questo uno dei principali fattori di inefficienza del sistema, che, comprimendo i ricavi delle imprese di trasporto, incoraggia da parte degli imprenditori più deboli la violazione delle regole (tempi di guida, norme del codice della strada, costi minimi di sicurezza) con il miraggio dell’inseguimento di un’improbabile via di sopravvivenza”.

L’autotrasporto merci italiano è l’unica modalità di trasporto che svolge un ruolo di integratore e come tale ha la capacità di fare “sistema”, in grado di spingere il settore del trasporto merci e della logistica verso processi virtuosi dando una maggiore capacità competitiva, nel rispetto della sicurezza e della legalità. Questo settore riconosce per numero di aziende e per veicoli posseduti, ma non si conoscono dipendenti e fatturati, né si le loro modalità operative ed attività. E i bilanci rappresentano aziende con profonde anomalie.

“Urge quindi intervenire sulle regole che governano dall’interno il comparto stabilendo, ad esempio, criteri quantitativi tra il fatturato aziendale e la effettiva disponibilità dei mezzi da parte dell’impresa”, ribadisce Anna Vita Manigrasso. E Claudio Donati così spiega la strategia che T.I. Assotir presenterà al Congresso: “Occorre aumentare l’imprenditorialità del settore, e contrastare l’intermediazione parassitaria favorendo l’aggregazione tra microimprese. L’autotrasporto merci italiano ha infatti bisogno di proporsi come un “sistema” cioè, come una pluralità di soggetti imprenditoriali che, con ruoli diversi e complementari, agiscono avendo come obiettivo lo sviluppo della qualità e dell’efficienza, attraverso una maggiore capacità competitiva, nel rispetto della sicurezza e della legalità”.

Donati conclude con un appello alla politica e alle Istituzioni: “Occorre inserire l’autotrasporto tra le 10 priorità della agenda politica italiana dei prossimi mesi, perché dalle sorti di questo settore dipende l’economia di molti e l’alimentazione di tutti”. Secondo i dati dell’IRU, ammonisce T.I. Assotir, ogni giorno, in Europa si trasportano 100 kg di merce per abitante: l’85% dei prodotti trasportati viaggia su ruote. Cosa accadrebbe se tutto l’autotrasporto italiano, d’un tratto, dovesse fermarsi?

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