Monta la rabbia per l’elevato numero di morti che il coronavirus sta facendo tra la popolazione anziana in Svezia, a cominciare dai residenti delle case di riposo, in un Paese che ha deciso di non imporre alcun tipo di lockdown per combattere la pandemia affidandosi a semplici raccomandazioni della Sanità ai cittadini. Solo nell’ultima settimana il premier socialdemocratico Stefan Lofven ha ammesso di non aver fatto abbastanza, ma ormai il danno è fatto.
Le direttive del governo per gli operatori sanitari che lavorano nelle case di riposo sono chiare: il personale non ha l’obbligo di indossare materiale protettivo come mascherine e guanti a meno che non sospetti di avere a che fare con un ospite contagiato dal virus. Non a caso, quindi, le critiche più dure sono arrivate soprattutto dagli stessi dipendenti delle case di riposo: «Dove lavoro non abbiamo affatto mascherine e siamo in contatto con le persone più vulnerabili di tutte», si è lamentato un operatore citato dal Guardian che ha voluto mantenere l’anonimato. «Non abbiamo disinfettante per le mani, solo sapone – ha proseguito -. Questo è tutto, siamo tutti preoccupati».