#LAVORO. #SINDACATI: 30 NOVEMBRE #SCIOPERO #CUP E #SERVIZI #LAZIO. “DALLA REGIONE NESSUN RISPETTO PER LE PERSONE E PER GLI ACCORDI”.
“Dalla Regione Lazio nessun rispetto perle persone e per gli accordi. Il 30 novembre i lavoratori delle cooperative sociali e delle societa’ che gestiscono il servizio incroceranno le braccia. Pretendiamo soluzioni e non rinvii”. Fp-Cgil Roma e Lazio, Filcams-Cgil Roma e Lazio, Cisl-Fp Lazio,Fisascat Roma e Lazio e #UIL FPL Roma e Lazio suonano la carica sulla vertenza dei duemila lavoratori esternalizzati dei Cup dei Servizi amministrativi stretti nella morsa di un cambio di appalto deciso al ribasso dall’amministrazione regionale.
I sindacati denunciano una situazione gravissima in cui “tra silenzi, ritardi e tentativi di insabbiare i problemi, siamo arrivati nell’imminenza dei licenziamenti o dei tagli alle retribuzioni”. Una prospettiva inaccettabile per le federazioni di categoria di #Cgil, #Cisl e #Uil che confermano lo #sciopero:”Chiediamo la salvaguardia dei posti di lavoro e dei salari.Vanno rispettati gli accordi sottoscritti. E’ dal 2015 che aspettiamo i progetti innovativi attraverso cui finanziare le risorse necessarie a pagare gli stipendi senza che nessuno rischi di essere licenziato”.
“Non ci interessano i giochi della politica. Non ci interessano i continui rinvii che gravano sul futuro professionale delle persone e sulla tenuta dei servizi. Ci interessa trovare soluzione ad una vertenza che riguarda 2.000 lavoratori e che dura ormai da due anni. Per questo il #30novembre saremo in sciopero”. La protesta si articolera’, dalle ore 10 alle 14, in una manifestazione a #Roma in piazza Oderico da Pordenone, sotto la #Regione Lazio.
“Sappiamo che lo sciopero portera’ un disagio per gli utenti”, concludono i sindacati, che sperano ancora in una soluzione positiva della vertenza nell’incontro fissato per il 28 novembre, cioe’ fuori tempo massimo, dalla Regione, “ma difronte all’indifferenza dell’amministrazione e’ l’unico modo per tutelare le famiglie e il futuro dei servizi ai cittadini. Retribuzioni e posti di lavoro non si toccano”.