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RispettiAMO la Vita: Prevenzione dell’impulsività e della dipendenza affettiva

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venerdì, Aprile 19, 2024

Ritorna la nostra Dott.ssa Marisa Nicolini con il suo Angolo della Psicologa

RispettiAMO la Vita:

prevenzione dell’impulsività e della dipendenza affettiva

Nell’ambito del MAGGIO DI INFORMAZIONE PSICOLOGICA, manifestazione nazionale giunta alla settima edizione e promossa da Psycommunity ( www.psicologimip.it ), l’Associazione DONNE PER LA SICUREZZA onlus (sez. VT e provincia) ha affrontato il tema “RispettiAMO la Vita: prevenzione dell’impulsività e della dipendenza affettiva” nel Seminario pubblico che si è svolto sabato 17 c.m. presso lo Studio di Psicologia Clinica e Giuridica della Dr.ssa Marisa Nicolini, supporto psicologico dell’Associazione. Ha aperto i lavori il M.llo Giovanna Dominioni, Responsabile della sez. territoriale di VT, che ha voluto sottolineare l’approccio specifico del gruppo di lavoro di DONNE PER LA SICUREZZA, volto non solo all’intervento sulle emergenze e le crisi, ma anche formativo ed educativo per trasmettere e rafforzare i principi legati al rispetto di sé e degli altri.

Su questi temi Roberto Pomi ha rivolto alcune domande alla Dr.ssa Nicolini.

Cosa si intende per educazione al rispetto della vita?

Nel Seminario del MIP abbiamo voluto affrontare il tema del rispetto della vita in quanto rispetto dell’altro, del diverso da sé, quale prerequisito per la prevenzione dei possibili agiti impulsivi e aggressivi nella coppia e nella famiglia, in considerazione dell’alta problematicità delle relazioni interpersonali che, purtroppo, spesso sfociano in vere tragedie.

È un tipo di prevenzione che può essere effettuata a tutte le età?

Tenendo conto dei tempi di maturazione fisiologica del cervello umano, occorre intervenire educativamente nelle fasi di maggiore ricettività, tipicamente nell’età evolutiva. Ecco perché ci rivolgiamo in particolare ai genitori e agli insegnanti delle scuole primarie e secondarie. Il richiamo alla neurofisiologia è importante perché occorre promuovere un dialogo interno all’individuo, tra le aree più profonde del cervello, sede degli impulsi, e la neocorteccia, deputata alla valutazione degli impulsi per fornire risposte inibenti o comportamenti mediati e non impulsivi.

Perché è così importante l’Educazione?

I bambini e i ragazzi devono imparare a convivere e a rispettare ciò che è diverso, a confrontarsi con i dinieghi e a tollerare le frustrazioni, ossia a rinviare la soddisfazione dei desideri. In caso contrario si struttura una modalità di pensiero del tipo “voglio tutto e subito”, che predispone alla scarica immediata della pulsione = impulsività. L’educazione, l’esempio degli adulti, la riflessione sulle esperienze compiute possono dar modo di crescere nella consapevolezza che “la mia libertà finisce dove inizia la tua” e questo, di per sé, aiuta a contenere la scarica aggressiva e prevaricatrice.

Come definirebbe l’aggressività?

Nel senso che abbiamo dato nel nostro Seminario l’aggressività è il modo per ottenere ciò che si desidera, esercitando il potere del più forte al fine di mantenere il possesso e il controllo sulla persona “amata”. Più in generale, nella nostra società troppo spesso i modelli violenti appaiono vincenti (pensiamo, ad esempio, a certa TV e ai videogames con cui i ragazzi crescono): si veicola così un concetto di aggressività come strumento per esistere, avere un ruolo di potere e arrivare a possedere ciò che si desidera. A volte non è facile distinguere tra mondo virtuale e realtà, né tra cose e persone.

Cosa può aiutare a contenere l’aggressività e a limitarne i danni?

Di base l’educazione alle emozioni, affinché si impari a gestire, ad esempio, la rabbia di sentirsi rifiutato, o a volte anche solo contraddetto, o la frustrazione perché l’altro – che è sempre diverso da noi – intende proseguire nella vita in modo differente. Senza una simile costruzione, che chiama in causa la maturazione e l’utilizzo di modalità adulte di governare gli impulsi e soddisfare i bisogni, l’individuo è preda della propria istintività e a rischio di comportamenti violenti.

Il Seminario ha affrontato anche il tema della collusione di coppia, dove a un partner impulsivo e aggressivo corrisponde la dipendenza affettiva dell’altro partner. Per dipendenza in questo caso si intende l’incapacità di risolvere relazioni affettive considerate inadeguate o persino dolorose. La dipendenza affettiva rende i soggetti di una relazione collusa interdipendenti, manipolativi, non liberi e non “liberabili” se non all’esito di un riuscito percorso psicoeducativo e psicoterapeutico, spesso lungo e difficile.

Si è, infine, parlato di violenza assistita, perché nelle famiglie dove si consumano comportamenti violenti (fisici, psicologici, sessuali, ecc.) spesso sono presenti anche dei figli, magari minorenni: assistere alla violenza di un genitore nei confronti dell’altro crea confusione nel mondo interiore dei bambini su ciò che significano affetto, intimità, amore, e va a minare il cuore delle relazioni primarie rendendo quell’individuo incapace di sentirsi degno e sicuro.

L’esposizione alla violenza intrafamiliare – assistita o percepita, come nel caso, ad esempio, di una madre perseguitata da un partner maltrattante o da un molestatore assillante, lo stalker – è un grave trauma per i bambini ed è il principale fattore della trasmissione intergenerazionale della violenza.

L’Associazione DONNE PER LA SICUREZZA onlus è attiva in questo senso e opera tramite

donne per la sicurezza

– La Prevenzione primaria: nel contesto sociale, tramite l’informazione, la formazione e l’educazione, in particolare nelle scuole;

– La Prevenzione secondaria: tramite la rilevazione precoce della violenza, interventi rapidi per interrompere la violenza e proteggere tutte le vittime;

– La Prevenzione terziaria: aiutare ad affrontare la violenza subita e a superare il danno da questa provocato.

Dott.ssa Marisa Nicolini

La Dott.ssa Marisa Nicolini è psicologa e psicoterapeuta, abilitata all’insegnamento della Psicologia Sociale e Consulente Tecnico d’Ufficio del Tribunale di Viterbo.

Collabora, tra l’altro, con la Casa di Cura “Villa Rosa” di Viterbo e con la “Clinica Parioli” di Roma e riceve presso lo Studio di Psicologia Clinica e Giuridica in Via A. Polidori, 5 – Viterbo, cell. 3288727581, e-mail m_nicolini@virgilio.it

Collabora con le Associazioni AIAF (Avvocati di Famiglia e Minori) e Donne per la Sicurezza onlus.

Potete conoscere meglio le sue attività al seguente link:

www.marisanicolinipsicologaviterbo.freshcreator.com

Inoltre potete seguire le sue attività consultando la pagina Facebook http://www.facebook.com/pages/Studio-di-Psicologia-Clinica-e-Giuridica-Drssa-Marisa-Nicolini/177076385739068?ref=ts&fref=ts

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