Le proteste erano iniziate a causa di una aumento del costo dei biglietti dei trasporti pubblici ma, nonostante il ritiro del provvedimento da parte del governo di Sebastián Piñera, la protesta non si è fermata ed anzi si è allargata nonostante il coprifuoco decretato nel fine settimana. La gente è obbligata a restare in casa e non potrà uscire dalle 9 di sera alle 7 del mattino. Chi sarà costretto a farlo dovrà avere una autorizzazione speciale. Le strade e le piazze della capitale sono già presidiate dai carri armati e dai blindati dei militari che controllano il rispetto della misura. Si tratta di un provvedimento eccezionale, tipico dei paesi dell’America Latina.
Cinque persone sono morte nell’incendio di una fabbrica di vestiti saccheggiata dai manifestanti a nord di Santiago. Sono quindi dieci i morti dall’inizio degli scontri di piazza che stanno scuotendo il Cile. “Cinque corpi sono stati trovati all’interno della fabbrica, la morte è dovuta all’incendio”, ha detto ai media locali il comandante dei pompieri di Santiago Diego Velasquez.